Medicina, oltre il numero chiuso. UDU: “No a sbarramento alla francese, la Ministra coinvolga gli studenti”

Il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari ha approvato all’unanimità il coinvolgimento della Presidente, Alessia Conti, nel tavolo di lavoro di Ministero, Regioni e Crui

“La proposta del governo di andare verso un modello francese è inaccettabile e ancora una volta si tenta di ledere il diritto allo studio nel nostro paese”, lo affermano gli studenti dell’Unione degli Universitari in una nota. “È arrivato il momento di superare il numero chiuso – dichiara Camilla Piredda, coordinatrice nazionale del sindacato studentesco -. Nella costituzione del gruppo di lavoro per il superamento del numero programmato a Medicina, ancora una volta il Ministero si dimentica degli studenti e di chi li rappresenta. Per questo motivo ieri abbiamo chiesto di coinvolgere il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari”.  

Il tavolo che coinvolge Crui e Regioni

Nei giorni scorsi proprio il Ministro Bernini aveva annunciato di essere al lavoro con Crui e Regioni per un tavolo di lavoro che potesse dare le prime risposte sul tema già a marzo. Causa di tanta fretta la mancanza di medici e personale sanitario negli ospedali, una vera e propria emergenza ormai “cronica” che mina la tenuta del sistema sanitario stesso. Ma Bernini aveva messo le mani avanti sui costi di aprire totalmente il numero chiuso di Medicina: “nonostante la mancanza di medici e personale sanitario sia di fatto “cronica”, così come ha evidenziato anche l’emergenza legata al Covid e alla pandemia scoppiata nel 2020, non possiamo aprire in automatico le porte delle università a tutti”.

“La Ministra dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, ha comunicato che l’intenzione del Governo è quella di superare il numero chiuso. A tale scopo, è stata istituita una commissione che dovrà fornire proposte entro la primavera. Rettori e Regioni sono stati inclusi, mentre la componente studentesca è stata dimenticata”, affermano gli studenti. “Come Unione degli Universitari chiediamo un incontro alla Ministra e il coinvolgimento del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari nella commissione appena creata. Proprio ieri, il CNSU ha approvato all’unanimità la richiesta di includere nei lavori la Presidente, Alessia Conti”.

Modello francese

I limiti del modello alla francese sono stati spiegati più volte, anche dai precedenti ministri e dal mondo accademico. Un modello che non piace più neanche agli stessi francesi, studenti compresi. “Tale modello – afferma Camilla Piredda – non risolverebbe alcuna delle problematiche legate al numero chiuso. Il diritto all’accesso agli studi universitari resterebbe limitato: non è rilevante quando si pone il filtro d’accesso se questo comunque esiste. Il problema alla mancanza di medici non cambierebbe, permanendo problemi sulle borse di specializzazione e sulle assunzioni. Per questo motivo, da anni ci battiamo per un superamento reale del numero chiuso. Ovviamente, per raggiungere tale obiettivo, sono necessari maggiori investimenti in infrastrutture, diritto allo studio e docenti”. Investimenti che non stono stati previsti nella Legge di Bilancio.

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