Il primo scritto si svolgerà il 19 giugno, resta il rebus del colloquio: dovrebbe aprirsi con lo spunto contenuto nell’involucro che verrà proposto a ogni studente. Potrebbe trattarsi di un brano, di una foto, ma anche di un grafico o di una tabella. Ma nessuno, dai ragazzi ai docenti, sa ancora come funzionerà
Colloquio della maturità a sorpresa per mezzo milione di studenti italiani. Manca un mese all’inizio degli esami di stato del secondo ciclo (la prova scritta di Italiano è calendarizzata per mercoledì 19 giugno) ma le modalità con cui si svolgerà il colloquio restano ancora un rebus. Per tutti, docenti e studenti che sono piuttosto preoccupati di affrontare un orale del tutto nuovo. Sul banco degli imputati le ormai famigerate buste che conterranno lo “spunto” da cui partirà la discussione. Perché sull’argomento nessuno ha le idee abbastanza chiare e le stesse commissioni rischiano di incepparsi proprio nella formulazione dei contenuti da inserire nei plichi che il candidato sorteggerà al momento del colloquio. L’unica cosa certa è che saranno pari al numero di studenti più due, in maniera che l’ultimo possa scegliere almeno fra tre opzioni.
Per il resto, la confusione regna sovrana. Al punto che il ministero dell’Istruzione, che si è preoccupato di confezionare ben tre simulazioni delle nuove prove scritte, sia per l’Italiano sia per la seconda prova, in modo consentire ai ragazzi di “allenarsi”, lo scorso 7 maggio ha dovuto inviare una nota ai presidi delle scuole con “precisazioni sulle modalità di svolgimento del colloquio” perché le girassero ai docenti che formeranno le commissioni. “Il colloquio – si legge nella nota – viene avviato con l’analisi e il commento del materiale che la commissione propone al candidato”. Per questa ragione, precisa, “risulta di fondamentale importanza la scelta di materiali che possano favorire la trattazione dei nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline”. Questi spunti dovrebbero collegare, in sostanza, quasi tutte le discipline.
Le buste potranno contenere “brani in poesia o in prosa, spunti tratti da giornali o riviste, foto di beni artistici e monumenti, riproduzioni di opere d’arte, ma anche grafici, tabelle con dati significativi, situazioni problematiche legate alla specificità dell’indirizzo, semplici casi pratici e professionali”. Ma famiglie e maturandi sono preoccupati. “Sia studenti che docenti – spiega Giulia Biazzo, dell’Unione degli studenti – sono messi in grande difficoltà dalle modalità d’esame presentate con la nuova riforma della maturità. Il colloquio orale – continua – con le buste e l’elaborato sull’alternanza scuola-lavoro ne è un’evidente dimostrazione: il contenuto delle buste è totalmente ignoto e può riguardare tanto una materia didattica quanto un argomento di attualità o di approfondimento, cosa che mette in crisi studentesse e studenti tanto quanto la parte del colloquio relativa all’alternanza che molto spesso non ha insegnato loro nulla”.
Anche i docenti sono abbastanza confusi. “Ho provato a simulare con i ragazzi proponendo loro un brano di lirica – racconta Roberta Accardi, prof di Italiano – ma loro hanno chiesto a me come procedere. I ragazzi tendono sovente a studiare in maniera monografica incontrando difficoltà a fare i collegamenti e hanno bisogno di essere guidati. I più maturi riescono a muoversi con maggiore autonomia e consapevolezza ma quest’anno l’esame lo faremo tutti per questa nuova modalità: docenti e studenti”.
La Repubblica