Maturità 2022, gli studenti non ci stanno: “Vogliamo un esame senza scritti”. Venerdì presidio sotto la sede del Ministero a Roma

Il ritorno al passato (e alla normalità) dell’esame di Stato non piace agli studenti che annunciano una mobilitazione nazionale per il prossimo venerdì. “Nostre proposte ignorate dal ministro Bianchi. Vogliamo un esame senza scritti e con una tesina che ci permetta di elaborare, studiare e collegare quello che abbiamo imparato in questi anni. Basta giocare sulla nostra pelle”.

Il ritorno al passato dell’esame di maturità non piace agli studenti che hanno già annunciato una mobilitazione nazionale in programma per venerdì 4 febbraio. Ad annunciarlo è la Rete degli Studenti Medi che criticano la decisione del Ministero dell’Istruzione e del ministro Patrizio Bianchi di aver individuato le modalità dell’esame di Stato del 2022 senza aver coinvolto i veri protagonisti: gli studenti.

“Serve una maturità che tenga conto degli ultimi tre anni di scuola a singhiozzo, tra Didattica mista e a distanza. Serve una maturità che dia importanza e spazio ai percorsi personali con una tesina e niente scritti – dice Tommaso Biancuzzi della Rete degli Studenti Medi – per questo venerdì 4 febbraio saremo sotto al Ministero dell’Istruzione e nelle piazze del Paese. Abbiamo aspettato fin troppo: servivano certezze per gli studenti e non patiboli. L’esame così rischia di essere una condanna per tutti noi. Vogliamo un esame senza scritti e con una tesina che ci permetta di elaborare, studiare e collegare quello che abbiamo imparato in questi anni. Basta giocare sulla nostra pelle”.

“ll Ministero non convoca le associazioni studentesche da mesi – aggiunge – Ci aspettavamo, però, che venissero comunque prese in considerazione le nostre proposte e le richieste di una comunità larga e responsabile. Non siamo dei nullafacenti, ma abbiamo seri dubbi che il percorso formativo di uno studente si valuti in base a questa proposta di Esame di Stato. Vorremmo che ci si concentrasse sul percorso personale di ogni studente, non su capacità acritiche. Gli scritti, specialmente la seconda prova, mettono in difficoltà chi ha vissuto la scuola a singhiozzi come negli ultimi tre anni” conclude Biancuzzi.

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