Zaki, il tribunale egiziano decide per un nuovo rinvio: l’udienza del processo slitta al 6 aprile

Ancora un rinvio per il processo in Egitto nei confronti di Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna, accusato di aver diffuso false informazioni dal Governo. L’udienza del suo processo fissata per oggi è stata aggiornata tra due mesi.

Dovrà aspettare altri due mesi Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna arrestato nel febbraio 2020, per conoscere il suo destino. Il tribunale di Mansura ha rinviato al prossimo 6 aprile l’udienza che era fissata per questa mattina. Ad annunciarlo è stato lo stesso studente egiziano che questa mattina era arrivato nell’aula del tribunale con la speranza che il suo incubo potesse finalmente finire.

Patrick era assieme ai suoi legali oltre che l’avvocato di fiducia dell’Ambasciata d’Italia e la legale dell’Unione europea. Lo studente era entrato in aula indossando un cappotto, pantaloni e cravatta blu, una camicia bianca e mascherina chirurgica.

“Spero di riavere presto il mio passaporto e il visto per poter tornare a Bologna il prima possibile e
continuare il mio master. Siamo ottimisti e restiamo con le dita incrociate. Siamo sicuri che qualcosa di buono accadrà il prossimo 6 aprile. Voglio ringraziare specialmente la mia città, Bologna e tutti gli italiani. Ho davvero apprezzato molto tutto il supporto che mi avete dimostrato e tutto l’impegno profuso in questi due anni” ha detto Zaki all’uscita dal tribunale.

Oggi quindi un nuovo rinvio che si va a sommare a quelli che lo stesso tribunale egiziano aveva decretato da ormai due anni, cioè da quando lo studente dell’Alma Mater era stato arrestato e poi rimesso in libertà nello scorso dicembre, dopo 22 mesi di prigionia.

“Patrick sa che siamo con lui, che tutta l’Alma Mater lo sostiene e lo attende, con un affetto più forte che mai – ha commentato il rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari – In queste settimane non abbiamo mai smesso di monitorare la situazione giorno per giorno sapevamo che il rinvio era possibile, addirittura probabile. Ancora una volta non possiamo che attendere, vigilare, impegnarci attivamente, augurando a Patrick tutta la tenacia e la lucidità che gli serviranno per reggere a questo ennesimo rinvio. Patrick sa che siamo con lui, che tutta l’Alma Mater lo sostiene e lo attende, con un affetto più forte che mai”.

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