Maglietta offensiva: una petizione online fa ritirare la T-shirt che ironizza sulla “Mongolia”

maglietta offensiva mongolia

Maglietta offensiva ironizza sulla “Mongolia”In migliaia firmano la richiesta della signora Raversi, madre di un ragazzo affetto da sindrome di Down, per eliminare il capo dalla collezione 2013. L’azienda produttrice si scusa e annuncia il ritiro dal mercato

 

“My-T-Shirt e Bosio Abbigliamento: eliminare dalla collezione 2013 le magliette Mongolia”. Questa la petizione lanciata ieri da Monica Roversi, madre di un ragazzo affetto da sindrome di Down, dopo aver visto nella vetrina di un negozio di Brescia una maglietta con la stampa: “Pensavo avesse meno abitanti la Mongolia”.

Oggi il dietrofront dell’azienda produttrice delle T-shirt che, spinta dalle migliaia di firme virtuali raccolte dalla petizione, ha deciso di ritirare dal commercio il prodotto e ha inviato pubbliche scuse alla signora Roversi e a tutti coloro offesi dalla maglietta con questa nota: “Buongiorno, ci scusiamo per questo episodio. Abbiamo ingenuamente lanciato questa t-shirt riprendendo un modo di dire che, come fate giustamente notare voi, è purtroppo spesso erroneamente utilizzato nel linguaggio comune. Non volevamo assolutamente offendere nessuno e ritireremo dal commercio immediatamente la maglietta in questione. Siamo mortificati per quanto accaduto e speriamo che tutte le persone che si sono sentite offese accetteranno le nostre scuse”.

La ditta produttrice ha lanciato recentemente una serie di magliette diventate molto note tra i teenagers. Scritte come Mi vuoi morta?! Fai la fila…”, oppure “Mi innamoro ogni 5 minuti (circa)” hanno trovato il riscontro dei ragazzi, ma questa volta, per molti, ha passato il segno.

Una vittoria di buon senso e di misura, sicuramente, ma anche un incoraggiamento a non transigere o far finta di niente davanti a simili situazioni che offendono la dignità di tutti.

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Il caso: "In classe con un bambino autistico? Cambiate sezione ai nostri figli"

Next Article

Gaffe della RAI: confonde il ministro Carrozza con la Gelmini

Related Posts