Il festival di Sanremo, si svolgerà in piena campagna elettorale. Ma questo non fermerà le battute ironiche e sarcastiche di Luciana Littizzetto sui politici italiani. In un’intervista rilasciata a ‘Oggi'” dice: “Imbavagliata non mi sono mai sentita in vita mia. Certo – continua l’artista- a Sanremo, farò i conti con la par condicio, ma ho trovato le polemiche sulla mia battuta a ‘Che tempo che fa’ francamente un po’ eccessive”.
In merito all’ormai celebre battuta “Hai rotto il c…- dice – E’ stata associata a Berlusconi, ma io parlavo dei politici in generale”. Visto il contesto nel quale è inserita la kermesse musicale, quali argomenti affronterà? A questo quesito risponde:”Se qualcuno avesse degli argomenti da propormi… No, perché la politica no, le canzoni no, cose di Chiesa non e’ il luogo, il sesso a Sanremo fa brutto.
Non so, faccio dei corsi di bricolage? Di cucina ligure? Volete mandarmi la ricetta del coniglio alle olive?”. Visto che Sanremo è il festival della canzone italiana, si presta al gioco e con molta ironia associa diversi capolavori della nostra musica ai politici: “Per Mario Monti ci vuole Salirò, di Daniele Silvestri; per Maroni ‘Montagne verdi’ di Marcella Bella. A Bersani affiderei ‘Guantanamera’ che il segretario del Pd dovrà cantare rigorosamente col sigaro in bocca. Grillo? Mmmh… Mi viene solo quel coro da stadio, quello che fa “la senti questa voce?…”. E per Berlusconi il capolavoro di Gigliola Cinquetti, quella che fa: ‘E qui comando io e questa e’ casa mia, ogni di’ voglio sapere chi viene e chi va'”.
All’interno dell’intervista, la Littizzetto si lascia andare e racconta anche del rapporto con i suoi figli enuncia che con molta probabilità saranno tra il pubblico durante la sera finale. In merito aggiunge:” Loro sono orgogliosi di me, ma non e’ sempre facile. L’altro giorno il maschio mi ha detto: Da piccolo dicevo che ero figlio tuo senza problemi, ora preferisco di no perché non riesco a capire se ragazze mi avvicinano perché sono figlio della Littizzetto o perché sono io. E lo capisco, povero”
Giovanna Padalino