L’eccellenza della ricerca pedagogica si ritrova a Bolzano. Il convegno ECER fa tappa alla libera Università

Alla libera università di Bolzano si tiene in questi giorni il convegno europeo dei pedagogisti. Partecipano docenti e ricercatori da tutta Europa, per un appuntamento itinerante che conta più di venti anni di vita.

Il convegno europeo di Scienze dell’Educazione, organizzato dall’associazione dei pedagogisti europei EERA, si tiene in questi giorni alla Libera Università di Bolzano. 2.900 i partecipanti da un’ottantina di paesi, 33 network e cinque location: questi i numeri dell’evento il cui tema centrale è “Inclusione ed esclusione”. “Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia ad ospitare ECER”, afferma il prof. Edwin Keiner, docente della Facoltà di Scienze della Formazione e responsabile per l’organizzazione locale.
Ogni anno, da oltre vent’anni, il congresso ECER (European Conference on Educational Research) attira centinaia di ricercatori e professori da tutti i Paesi europei ed extraeuropei. Dopo le più recenti edizioni a Porto, Budapest, Dublino e Copenaghen, l’edizione 2018 si sta svolgendo a Bolzano, nel campus della Libera Università di Bolzano, trasformato da lunedì 3 a venerdì 7 settembre in un hub della comunicazione scientifica internazionale sulle scienze dell’educazione. Quest’anno il titolo scelto esplicita il focus scientifico della manifestazione: Conference Theme: Inclusion and Exclusion, Resources for Educational Research? (Inclusione ed esclusione, risorse per la ricerca educativa?, ndt.).
Introdotto, nei primi due giorni della settimana, dalla pre-conferenza dei ricercatori emergenti – ECR (Emerging Researchers Conference) – ECER 2018 rappresenta gli “Stati Generali” della pedagogia europea: uno spazio accademico di confronto e di dibattito sui risultati dei progetti cui hanno lavorato i ricercatori e professori arrivati in Alto Adige.
Il prof. Edwin Keiner, l’organizzatore del convegno per la Libera Università di Bolzano, nel suo discorso di apertura ha affermato che il tema dell’inclusione e dell’esclusione non avrebbe potuto essere più appropriato, data l’attuale situazione europea: “In base alle mie conoscenze, è la prima volta che la tematica della conferenza aderisce ai cambiamenti educativi di una società, come è avvenuto quest’anno. Il titolo „Inclusion and Exclusion, Resources for Educational Research?“ ricorda gli argomenti delle migrazioni, dei rifugiati, dell’identità in movimento in un momento in cui l’Europa sembra essere in procinto di ricostituirsi come fortezza”, ha aggiunto Keiner.
Nel suo intervento, il prof. Theo Wubbels, presidente di EERA, ha delineato la crescita che ECER ha sperimentato negli corso degli anni, dal 1997, con 616 partecipanti ad oggi, con 2.900. “La scelta di tenere ECER a Bolzano presenta molti vantaggi. La cittadina offre brevi distanze, per la prima volta possiamo organizzare in maniera sostenibile la conferenza come “Green Event”. Dalla conferenza, emergono sempre nuove reti di collaborazione scientifica che migliorano il nostro lavoro”, ha spiegato Wubbels.
Tra le centinaia di interventi in programma nelle 17 sessioni in cui è articolato il convegno, spicca quello di Marco Catarci, docente di Pedagogia all’Università di Roma Tre: Multicultural Society and Educational Responses: The Intercultural Approach as a Strategy for Combating Social Exclusion”. Nel suo keynote speech, Catarci ha rimarcato l’importanza di utilizzare approcci interculturali all’educazione per promuovere il dialogo e lo scambio culturale tra nativi e stranieri. “Le varie forme di diversità (culturale, di genere, di classe sociale, ecc.) possono diventare un importante punto di riferimento nei processi educativi, offrendo un’opportunità per tutti”, ha sottolineato Catarci, “l’approccio interculturale dovrebbe essere caratterizzato da un fermo impegno per il cambiamento sociale, attraverso la progettazione di strumenti educativi per la trasformazione e gli sforzi per combattere le dinamiche che generano emarginazione ed esclusione. L’educazione interculturale dovrebbe essere ancorata ad una visione di una società interculturale in cui le relazioni sono ispirate ai principi di democrazia, apertura culturale e giustizia sociale”.
ECER 2018 si chiuderà oggi venerdì 7 settembre, alle ore 17, con l’annuncio della tematica della conferenza che, nel 2019, si terrà ad Amburgo. Nella cermonia conclusiva si terrà anche il passaggio di consegna tra l’attuale presidente di EERA, Theo Wubbels, e il suo successore, il prof. Joe O’Hara della Dublin City University.

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