Le priorità del Miur per il 2016: formazione, valutazione, riforma dell'Università e della ricerca

Azioni mirate per orientare i giovani a fare le scelte migliori per il loro futuro, innovazione digitale alla portata di tutte le scuole, Università incentivate ad attrarre capitale umano dall’estero e a valorizzare i punti forti della loro offerta formativa. Sono 20 le priorità politiche per il 2016 individuate dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, nell’annuale atto di indirizzo pubblicato oggisul sito del Miur.
Nel settore della scuola prosegue l’impegno sull’edilizia – con attività di monitoraggio in chiave preventiva -, sull’innovazione digitale e sul potenziamento dell’offerta formativa. Il 2016 sarà l’anno del rilancio della formazione dei docenti. E si lavorerà sull’orientamento come antidoto alla dispersione e ai fuori corso. Tra le priorità, anche politiche più adeguate per il diritto allo studio e azioni mirate per l’inclusione e l’integrazione scolastica di alunni diversamente abili e stranieri.
Per l’università, internazionalizzazione e merito diventano le parole chiave di una strategia di rilancio che passa anche dal ricambio e dallo svecchiamento della classe docente. Nel campo della ricerca si promuoveranno una maggiore mobilità di personale e progetti e un nuovo status per chi fa ricerca negli Enti vigilati dal Ministero.
Ecco nel dettaglio le 20 priorità per il 2016 individuate dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini:
#1 – Offerta formativa – Potenziarla con riguardo alle competenze linguistiche, all’arte, all’educazione motoria e alle nuove alfabetizzazioni, tra cui le competenze economiche, l’uso critico dei media, il pensiero computazionale.
#2 – Inclusione scolastica – Sviluppare una politica organica per studenti e fabbisogni dei territori finalizzata a garantire il pieno diritto allo studio anche degli studenti disabili e aprendo la scuola al territorio.
#3 – Dispersione scolastica – Abbatterla mediante l’utilizzo integrato degli strumenti previsti dalla Buona Scuola, tra cui la nuova offerta formativa, l’alternanza scuola lavoro, l’innovazione didattica e degli ambienti per l’apprendimento.
#4 – Scuola-lavoro – Mettere ogni studente, inclusi quelli dei licei, nelle condizioni di praticare un’esperienza di scuola-lavoro, affiancando le risorse della Buona Scuola ad accordi di filiera e politiche territoriali di attivazione.
#5 – Innovazione digitale – Attuare il Piano Nazionale Scuola Digitale per colmare il divario digitale della scuola, mediante la digitalizzazione amministrativa e una politica strutturale di innovazione degli ambienti della didattica.
#6 – Formazione – Attuare l’obbligo di “formazione permanente” del personale scolastico, sviluppando politiche longitudinali orientate alla crescita professionale e ridefinire il legame tra formazione iniziale e accesso ai ruoli.
#7 – Valutazione – Valorizzare il Sistema Nazionale di Valutazione usando al meglio i dati. Costruire un sistema organico per DS e insegnanti. Diffondere la cultura della valutazione cui ancorare priorità formative e obiettivi dirigenziali.
#8 – Edilizia scolastica – Farne una politica strutturale, efficace e trasparente (ammodernamento, decoro, funzionalità degli edifici, messa in sicurezza), e sul monitoraggio in chiave preventiva, incentrato sull’anagrafe.
#9 – Orientamento – Orientamento come politica attiva, disegnata e attuata in sinergia tra scuola, università e mondo del lavoro. Percorsi di orientamento nel corso della scuola secondaria, come antidoto alla dispersione e al “fuori corso”.
#10 – Diritto allo studente e merito – Studente e contesto territoriale al centro dell’investimento: aumentare il numero dei beneficiari di borse, rendere più efficienti i criteri d’assegnazione: valorizzare il merito.
#11 – Atenei attrattivi – Rendere gli atenei competitivi: incentivare la vocazione settoriale di ciascuno, rafforzando gli strumenti per l’autonomia in coerenza con la propria missione.
#12 – Internazionalizzazione – Incentivare l’internazionalizzazione degli atenei: attrarre capitale umano da altri paesi, mobilità globale di studenti e docenti, offerta formativa interdisciplinare, flessibile e a vocazione internazionale.
#13 – Capitale umano – Investire nei processi di ricambio della classe dirigente, garantire l’accesso agile alla carriera accademica e l’efficace copertura del turn over.
#14 – Mobilità – Promuovere politiche di mobilità dei ricercatori a tutti i livelli, favorendo e semplificando le procedure di “portabilità” dei progetti di ricerca, specie in raccordo con il sistema delle infrastrutture.
#15 – Status dei ricercatori – Definire un nuovo status giuridico del personale di ricerca degli EPR, in sinergia con quanto avviene nelle università, applicando l’apposita delega governativa e valorizzando ruolo e autonomia dei ricercatori.
#16 – Nuova governance EPR – Revisione di struttura e governance degli EPR in funzione di una ripartizione più razionale economica ed efficace delle loro missioni, mirante a una valorizzazione dell’autonomia d’indirizzo.
#17 – Programma nazionale della ricerca – Dare efficace attuazione del Programma Nazionale della Ricerca e alla nuova programmazione comunitaria attraverso una sinergia virtuosa con Regioni e stakeholders del sistema ricerca.
#18 – Autonomia – Favorire un sistema di autonomia nel settore dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica puntando su processi di accreditamento e di valutazione, anche legati all’assegnazione di risorse secondo criteri premiali.
#19 – Capitale umano AFAM – Nei processi di assunzione valorizzare l’esperienza senza trascurare il merito, diversificare l’offerta formativa sostenendo identità e vocazioni.
#20 – Internazionalizzazione – Favorire e promuovere con specifici incentivi l’internazionalizzazione del sistema AFAM verso i paesi europei ed extra – europei.
A questo link potete scaricare il documento ufficiale delle priorità del Miur per il 2016

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