Uno dei riti che contraddistinguono da sempre la fine dell’anno scolatico depennato per sempre: “Questione di privacy“. Stiamo parlando della foto di classe in aula, una tradizione per gli studenti di tutti gli anni di scuola. La decisione è stata presa nell’istituto comprensivo di Cervignano, in provincia di Udine. Dopo le richieste di mamme e papà, l’organo collegiale ha permesso si lo “scatto” ma solo all’esterno della scuola.
Come ricorda Alex Corlazzoli su ilfattoquotidiano.it non è la prima volta che un istituto si pone questo problema: nei mesi scorsi una circolare della preside della direzione didattica di Borgo San Lorenzo nel Mugello impediva “foto e riprese a minori in ambito scolastico, compresa la foto di classe”.
“Non un divieto – spiega la dirigente dell’istituto, Tullia Trimarchi – ma un regolamento. Le foto e le riprese all’interno della scuola possono essere divulgate solo ad uso famigliare ma io non posso certo controllare dove vanno a finire. Vogliamo salvaguardare la divulgazione di queste immagini: è una tutela nei riguardi dei bambini. È stata una scelta condivisa e presa dal consiglio d’istituto”. E quando le si fa notare che lo scatto fa parte della storia di ciascuno non fa un passo indietro: “La foto di classe è una consuetudine ma non serve per forza il banco per farla. Le tradizioni e le opinioni sono una cosa ma io ho il dovere di salvaguardare i dati dei ragazzi. È una precauzione: vogliamo educare alla riservatezza delle immagini che sono dei dati. Alcuni genitori si sono schierati a favore, altri contro ma qui non si tratta di difendere un’opinione ma di tutelare ciò che va garantito. Quest’anno abbiamo fatto un’intensa attività di prevenzionetrasmettendo ai ragazzi e ai genitori una consapevolezza del diritto alla riservatezza propria e altrui. Abbiamo coinvolto anche polizia postale e carabinieri”.
Intanto c’è già un’idea per il prossimo anno. Il consiglio d’istituto ha pensato di riproporre la foto sotto forma di attività facendola fare ai ragazzi più grandi: un percorso che avrà una valenza didattica ed educativa che andrà oltre il ricordo. Ma gli studenti non sono d’accordo. Non lo è ad esempio Vincenzo Squeo, rappresentate di classe della scuola: “In aprile ho fatto richiesta per avere il fotografo in classe. È stata negata con la motivazione che la foto di classe non rientra nel piano dell’offerta formativa e che non si possono favorire attività private all’interno dell’edificio. A quel punto il consiglio d’istituto ha indetto una sorta di bando per identificare un professionista per fare il servizio. Giovedì scorso avremmo dovuto fare la foto ma le insegnanti mi hanno detto che la dirigente non aveva dato l’autorizzazione. Di là di tutto la questione della privacy è risolvibile con l’autorizzazione data dai genitori. Se ci sono mamme o papà che condividono sui socialquella foto non è certo responsabilità della scuola”. Intanto per quest’anno i genitori si vedono costretti a contattare la proprietaria di un parco vicino alla scuola per fare la foto fuori dall’orario di lezione.
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