La rassegna stampa di martedì 30 giugno

Scuola, Università Ricerca: le notizie della giornata, selezionate per voi dalla redazione di CorriereUniv.
Italia Oggi – Riforma, task force per attuarla – La riforma della scuola approda alla camera, ma dovrà essere approvata e messa in opera in tempi record. Le tappe che il Governo si troverà a forzare nei prossimi giorni. Nel frattempo i sindacati, in parte sconfitti dall’approvazione al Senato, annunciano una manifestazione il prossimo 7 luglio.
Italia Oggi – Ma le Gae restano in vita. Nuovo concorso a dicembre – Le graduatorie ad esaurimento non verranno soppresse dalla riforma della scuola. Questa una delle modifiche più importanti al testo della Buona Scuola dopo l’iter in Senato. Il nuovo concorso per tutti gli immessi in graduatoria dovrà essere bandito entro dicembre 2015.
Il giorno – Concorso presidi senza pace. Seconda bocciatura del Tar “Commissari senza titoli” – Non sembra esserci via d’uscita al concorso presidi che, bandito nel 2011, aveva subito un primo stop nel 2013. Di oggi la sentenza del Tar che annulla nuovamente la nomina di 600 dirigenti scolastici. Una sanatoria, a questo punto, potrebbe esser l’unica soluzione.
La Repubblica.it – Ibarra: “Alla scuola serve una Montessori 2.0 – Il Ceo di Wind prova a tracciare la linea di sviluppo che dovrebbe seguire la scuola italiana: dall’investimento sul capitale umano, sia dei docenti che dei discenti, a quello in nuove tecnologie.
Il sole 24 Ore – Valutazione più snella per gli atenei – Il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha predisposto una rettifica dei criteri per i 16 indicatori utili all’Anvur nella valutazione delle Università italiane. L’obiettivo dichiarato è quello di rendere la valutazione meno complicata e più utile.
Corriere della Sera – I maghi dei videogiochi si sfidano all’Università: “Così troviamo lavoro” – I migliori progettisti della Statale e del Politecnico di Milano si sfidano a colpi di videogame. Un settore che non conosce crisi e che con competenze e creatività è destinato a impiegare migliaia di giovani laureati.

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