“Ho chiesto ai giocatori chi se la sentiva e si è fatto avanti anche qualcuno che non avrei mai pensato. Il risultato lo conosciamo tutti: i ragazzi sono stati fantastici e io ne sono fiero. Mi vengono i brividi anche adesso a pensarci”. Sono stati i momenti che hanno preceduto i calci di rigore che hanno regalato la vittoria all’Italia agli Europei, quelli ripercorsi dal ct, Roberto Mancini durante la lezione magistrale fatta durante la cerimonia di conferimento della laurea honoris causa in Scienze motorie, all’Università di Urbino.
Nella lezione, dal titolo “Leadership, coesione, spirito di gruppo, clima relazionale: come costruire un team vincente nello sport”, durata poco meno di 30 minuti, il ct ha rimarcato la complessità del ruolo dell’allenatore, che deve acquisire “rispetto e stima della squadra”: la leadership, ha spiegato, diventa più efficace se c’è accordo con gli atleti. “Il giorno della finale degli Europei – ha detto Mancini – la pioggia era il fattore meno fastidioso, dopo essere stati svegliati la notte precedente dai petardi dei tifosi inglesi e aver subito il traffico bestiale per arrivare allo stadio; poi l’assordante tifo rivale, la sofferenza dei tempi supplementari ma soprattutto la decisione su chi avrebbe dovuto tirare i rigori”.
