Imprese a caccia di 47mila diplomati dagli Its: il report

Dalla fotografia scattata da Unioncamere per il 2023 emerge che i tecnici superiori sono tra i profili più ricercati dalle imprese ma con difficoltà di reperimetno al 65%

Nel 2023 oltre 47mila posti per diplomati tecnici superiori sono stati ricercati dalle imprese ma ne hanno trovati sul mercato solo poche migliaia. È l’annoso problema italiano della formazione tecnica che non riesce a decollare davvero come vorrebbe il mondo delle imprese. Nel report redatto da Unioncamere i numeri parlano chiaro: nel 2021 i diplomati Its Academy sono stati 6.420, dal 2013 quasi 25mila. Si è toccata una difficoltà di reperimento del 65%. Un dato allarmante che ormai interessa quasi tutte le assunzioni di profili scientifico-tecnologici e che può solo peggiorare con il fenomeno della dispersione scolastica.

I numeri del mercato del lavoro

Oggi la rete degli Its è ancora debole. Sono solo 146 sul territorio nazionale e raccolgono 30mila studenti, meno del 10% dei quasi 330mila che frequentano l’università in Italia. I diplomati Its sono richiesti in tutti i settori produttivi, specie in quelli legati al comparto industriale (19,810 richieste) e dei servizi alle imprese (14.080), La meccanica, invece, è l’ambito in cui c’è richiesta maggiore: circa 16.630 entrate previste nei prossimi anni. Seguono gli ambiti per lo sviluppo di sistemi software e sistemi di comunicazione rispettivamente con il 13% e il 10% delle richieste complessive. L’area del paese con la maggior richiesta di diplomati Its Academy è il Nord Ovest, con il 37% degli ingressi previsti. A seguire, poi, il Nord Est con il 29%. Il Centro Italia si ferma al 19% e il Mezzogiorno al 15%. Tra le regioni, invece, spiccano la Lombardia, con una richiesta di personale di 12.600 risorse, seguita da Veneto con 5.800, Emilia-Romagna 5.100, Toscana 2.700 e Campania 2.200.

I profili con alta difficoltà di reperimento sono quelli dell’area elettronica, informatica e meccanica. tra questi, i più difficili da trovare sono i tecnici elettronici, con una difficoltà di reperimento perfino del 70,6%. Progettisti a amministratori di sistema sono poco sotto con il 69,8%, mentre attrezzisti di macchine utensili al 69,5%. Seguono gli elettricisti nelle costruzioni civili con il 68% e gli analisti di software con il 66%. Ovviamente le competenze digitali sono ricercate in tutti gli ambiti tecnologici, tanto da riguardare il 66% delle entrate previste nello scorso anno. Le tecnologie abilitanti 5.0 come Cloud, Simulation, Cybersecurity, Big Data and Analytics compongono il 40% delle future assunzioni. Sempre più importanti per le aziende sono le competenze sul risparmio energetico e rispetto dell’ambiente, un prerequisito per il 50% delle entrate previste.

Non soprenderà quindi che il tasso di occupabilità di un diplomato Its è dell’86,5%, con picchi tra il 90-100% in diversi settori. In questo sforzo per migliorare l’occupabilità in Italia ed evitare di chiamare tecnici da fuori, come accade sempre più spesso oggi, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha lanciato il cosiddetto 4+2 /quattro annni di scuola superiore, più due di Its). Destinando proprio alla formazione tecnica superiore 1,5 miliardi di euro del Pnrr.

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