“Il ministro Bianchi non può più ignorarci”, l’ultimatum degli studenti dagli Stati Generali. Oggi le associazioni studentesche in Parlamento.

“Pretendiamo un reale e radicale cambiamento, perché questa normalità ci sta ormai troppo stretta”. Il grido degli studenti riuniti a Roma nel weekend

“Il ministro Bianchi non può continuare ad ignorare questo processo di cambiamento: nei prossimi giorni verremo incontrati dalla politica, ma non accettiamo più di essere solo ascoltati, pretendiamo un reale e radicale cambiamento, perché questa normalità ci sta ormai troppo stretta”. Ad affermarlo è Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti, concludendo ieri al Teatro Italia la tre-giorni degli Stati Generali della scuola, che ha nell’Uds una delle associazioni promotrici dell’iniziativa alla quale hanno partecipato oltre 600 studenti giunti a Roma da tutta Italia e una ventina di associazioni.

Stati Generali della scuola

“Dagli Stati Generali – ha continuato Redolfi – assieme a numerosissime realtà del mondo sociale e della politica, mettiamo i primi mattoni per una riforma strutturale della scuola pubblica che le ridia il ruolo che le spetta, di presidio culturale all’interno dei nostri territori, di inclusione e abbattimento delle disuguaglianze, di rivoluzione continua dell’intero sistema sociale”. All’icontro di ieri a Roma hanno partecipato varie realtà del mondo sindacale, associativo e politico. Tutte unite per chiedere a Bianchi un cambio di passo. “In questi giorni ci siamo confrontati tra i territori di tutta Italia – afferma Giorgio Tropeoli, delegato umbro dell’Uds – con scambi di esperienze, idee, proposte e rivendicazioni per una scuola migliore, che sappia cambiare la società tutta”.

“Riunendoci in plenaria al Teatro Italia – continua Ludovico Di Muzio, Unione degli Studenti Lombardia – abbiamo messo a sistema tutte le proposte emerse nei differenti tavoli di lavoro di venerdì e sabato. Dal diritto allo studio e la lotta alle disuguaglianze, al rapporto scuola-lavoro, dalla salute mentale alla lotta contro il sistema patriarcale, che sfrutta i nostri corpi e le nostre terre”. Gli studenti ricordano come nelle scorse settimane i rappresentanti dell’Unione degli Studenti abbiano occupato oltre 50 scuole in tutta Italia che si aggiungono a quelle occupate da studenti di altre associazioni.

Gli studenti in Parlamento

Le associazioni studentesche, che protestano ormai da tutto l’inverno contro le decisioni del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e che hanno sempre chiesto di essere ascoltate da Viale Trastevere, sono state convocate per oggi in audzione in Parlamento. Nel pomeriggio, infatti, verranno ascoltate tutte le associazioni dalla Rete degli studenti, all’Uds, ai collettivi come La Lupa ed altri. “Siamo in una fase d’uscita dalla pandemia che rappresenta un passaggio decisivo per centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi. C’è dunque la necessità di ascoltare le loro istanze e di sentirne le ragioni. Il confronto pubblico è acceso e riguarda tantissimi temi: dall’alternanza scuola-lavoro al modello di scuola che stiamo costruendo con il Pnrr, dai problemi educativi e formativi lasciati dalla pandemia alle prove finali per il ciclo secondario di quest’anno”, aveva dichiarato nei giorni scorsi Vittoria Casa, presidente della commissione Cultura della Camera.

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