Il Ministero in aiuto degli studenti ucraini arrivati in Italia: non perderanno l’anno scolastico

Una circolare di Viale Trastevere inviata alla scuole precisa che verrà data continuità ai percorsi didattici avviati nel Paese d’origine degli studenti prima del loro arrivo in Italia.

Gli studenti ucraini arrivati nelle scuole italiane non perderanno l’anno scolastico: la frequenza dei tre quarti delle lezioni necessaria alle medie e alle superiori, infatti, sarà calcolata dal momento dell’iscrizione nella scuola italiana. Lo prevede una circolare operativa del Ministero dell’Istruzione, che riassume le disposizioni in materia di iscrizione e apre ai piani didattici personalizzati.

Ai profughi ucraini, quindi, andrà garantita la prosecuzione del percorso di istruzione nel sistema scolastico italiano. “In base al Testo Unico sull’immigrazione – si legge nella circolare – l’effettività del diritto allo studio deve essere garantita dallo Stato, dalle Regioni e dagli enti locali anche mediante l’attivazione di appositi corsi ed iniziative per l’apprendimento della lingua italiana. I minori stranieri presenti sul territorio nazionale, inoltre, hanno diritto all’istruzione e sono soggetti all’obbligo scolastico, indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani”.


In merito ai piani didattici personalizzati “nell’ambito dell’esercizio dell’autonomia didattica e organizzativa, le istituzioni scolastiche potranno pure individuare attività di arricchimento formativo consistenti nell’accesso a materiali ed attività didattiche on-line riferibili al curricolo ucraino” spiega il Ministero, che si riserva di fornire in un momento successivo le indicazioni in merito alla valutazione degli apprendimenti e all’eventuale partecipazione agli esami di Stato del primo e del secondo ciclo.


Sulla classe di iscrizione, sarà corrispondente all’età anagrafica salvo che il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione dell’alunno a una classe diversa. “Considerata la probabile carenza di documentazione che attesti gli studi in corso in Ucraina e, dunque, sulla base degli elementi conoscitivi a disposizione, le istituzioni scolastiche valuteranno ciascuna situazione considerando l’inserimento nella classe corrispondente al percorso scolastico precedente, al fine di dare continuità, per quanto possibile, agli apprendimenti interrotti” è la precisazione del Ministero.

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