Governo al lavoro su voucher baby sitter e congedi per i genitori, si valutano i costi

La chiusura delle scuole fino al 15 marzo costringe tutte le famiglie italiane a riorganizzare la propria vita. Soprattutto quelle dove entrambi i genitori lavorano, con figli piccoli (che a casa da soli non possono stare) e senza nonni a disposizione. Un aggravio di preoccupazione non da poco. Anche perché non tutti riescono ad organizzarsi con lo smart working. Il Governo cerca perciò di correre ai ripari. E annuncia un prossimo provvedimento di legge con misure a sostegno delle famiglie che hanno figli minori di 14 anni, come proposto dalla ministra per la famiglia Elena Bonetti: in particolare per le spese di babysitting e l’estensione di congedi parentali per lavoratrici e lavoratori.

«È in fase di definizione una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori, in caso di chiusura delle scuole, di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni. Ne ho già parlato con il Ministro Gualtieri e gli altri Ministri competenti» ha annunciato il Vice Ministro dell’Economia Laura Castelli. Inutile dire infatti che qualsiasi spesa costa. E all’Economia stanno passando al setaccio le pieghe di bilancio per reperire i fondi.

Ipotesi voucher baby sitter e congedo genitori
«Sto pensando a possibilità di sostegno per i costi delle baby sitter, con i voucher, si tratta di proposte per le quali ci sono in corso valutazioni
economiche. Anche i nonni che sono così preziosi nel welfare della nostra società oggi vanno tutelati, quindi si pensa a dare anche la possibilità di evitare troppo contagio tra i bambini e i nonni, con congedi straordinari per i genitori» retribuiti al 100%. «Sono misure che si dovranno attivare fin da ora» ha detto Bonetti, alla trasmissione ‘Circo Massimo’. E ha aggiunto: «All’Europa sono stati chiesti fondi e la spesa che serve deve essere messa in campo per sostenere le famiglie», ricordando che «avevamo già un voucher baby-sitter, che non era stato reintrodotto nella legge di bilancio». Si lavora anche alla platea: «Una particolare attenzione la dobbiamo alle famiglie del personale sanitario che è mobilitato a servizio di tutta la popolazione».

Le alternative
Fino a quando il governo non varerà misure ad hoc, la mamma o il papà lavoratore che non riesce a risolvere con baby sitter, nonni o parenti non ha molte alternative: ferie, permessi retribuiti o congedo parentale, che però nella normativa attuale è retribuito al 30% ed è applicabile solo se i figli hanno un massimo di 12 anni.

Le richieste di associazioni e consumatori
A chiedere al governo «risposte esplicite, concrete, sostanziali e forti» è anche il Forum delle Famiglie proponendo «smart-working, flessibilità lavorativa, lezioni on-line, ma anche fondi per poter pagare le baby-sitter». Il Moige sollecita «la possibilità che uno dei due genitori possa avere diritto a permessi obbligatori retribuiti perché la chiusura delle scuole non è una scelta dei genitori ma sono i genitori a doverla
gestire». Per il Codacons l’esecutivo, invece, deve concedere «sgravi fiscali e la sospensione degli obblighi contributivi per chi sarà costretto a ricorrere a baby sitter».

Sole24ore

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