Didattica in presenza, la situazione europea

Il 26 aprile le scuole italiane torneranno alla didattica in presenza. Ma anche il resto d’Europa sta facendo passi avanti. Ecco come.
Carta europ didattica in presenza

Il 26 aprile, le scuole italiane riapriranno in tutte le zone gialle e arancione. La didattica in presenza resterà limitata prevedibilmente solo in Val d’Aosta, Sicilia, Sardegna e Puglia. Ma com’è la situazione nel resto d’Europa? In seguito alla diffusione della variante inglese del covid-9, molti Paesi hanno dovuto adottare le chiusure e la Dad. Con l’avanzamento della campagna vaccinale, però, anche il resto d’Europa progetta la riapertura.

Regno Unito

Il 5 gennaio sono state chiuse tutte le scuole, che in Inghilterra hanno riaperto l’8 marzo, il 12 aprile in Galles e Irlanda del Nord, mentre in Scozia hanno riaperto oggi. La campagna vaccinale, che ha raggiunto più di 32 milioni di persone, ha permesso il ritorno alla didattica in presenza, ma con alcuni accorgimenti. In tutto il Regno Unito gli studenti possono sottoporsi al tampone fai da te due volte a settimana. Le mascherine sono obbligatorie nella scuola secondaria qualora non si possa rispettare una distanza di due metri, ma sono raccomandate anche nei gradi inferiori.

Francia

Il 31 marzo, il governo francese ha chiuso le scuole a causa del crescere dei contagi e delle centinaia di classi messe in quarantena. Per i bambini delle scuole materne e primarie il rientro è previsto per il 26 aprile, mentre per i licei e le università sarà il 3 maggio, dopo un’altra settimana di scuola a distanza. Macron ha anche annunciato che lo Stato pagherà 10 sedute dallo psicologo a tutti i ragazzi e le ragazze francesi tra i 3 e i 17 anni.

Germania

La prima riapertura, dopo due mesi di chiusura, è stata quella degli asili nidi e delle scuole elementari a fine febbraio, avvenuta in undici lander. Dall’8 marzo sono stati riaperti quasi tutti gli altri istituti, ma dopo una settimana in migliaia hanno chiuso nuovamente per quarantene e contagi. Durante la chiusura, gli unici che potevano continuare ad andare nelle scuole erano i figli dei lavoratori essenziali e i ragazzi con bisogni speciali.

Spagna

La linea del governo spagnolo è stata quella di chiudere solo le scuole nelle quali avvenivano dei contagi. La Spagna è fra i dieci Paesi i cui gli studenti hanno frequentato maggiormente la scuola durante della pandemia. Questo è stato permesso sia perché gli studenti dai sei anni in su hanno obbligatoriamente indossato a scuola le mascherine, sia perché gli insegnanti spagnoli sono stati infatti inseriti fra le categorie prioritarie per la vaccinazione.

Grecia

Dallo scorso novembre, le scuole greche sono rimaste chiuse, a parte una breve parentesi all’inizio di quest’anno. Dal 12 aprile, gli studenti che frequentano gli ultimi tre anni delle scuole sono tornati in classe. Il governo di Atene ha stabilito l’obbligatorietà di un test ogni due settimane sia per gli studenti sia per gli insegnanti delle scuole superiori, da effettuarsi con i kit per l’auto tampone in vendita nelle farmacie. Inoltre, è obbligatorio l’uso delle mascherine in ogni ambiente scolastico.

Belgio

Hanno riaperto oggi le scuole materne, elementari e le superiori per i primi due anni, che erano rimasti chiusi dopo di Pasqua. Invece, gli studenti degli ultimi anni delle superiori alterneranno le lezioni in presenza alla didattica a distanza.

Repubblica Ceca

Lunedì 12 aprile, sono tornati in classe, a giorni alterni, i bambini dell’asilo e della scuola primaria. E’ stato il primo alleggerimento delle restrizioni dall’inizio del 2021. Per i ragazzi delle scuole superiori, invece, continuerà la didattica a distanza.

Svizzera

Sono riprese oggi le lezioni in presenza per le scuole superiori e per le università. La partecipazione è però limitata a 50 persone e a un terzo della capienza dei locali per mantenere il distanziamento, oltre all’obbligo dell’uso della mascherina.

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