Da oggi WhatsApp a pagamento anche per I Phone

whatsapp a pagamento

WhatsApp a pagamento La piattaforma Apple segue il destino di Android e Balckberry. Abbonamento annuale a 80 centesimi, ma gli utenti scappano verso le chat gratuite

Da oggi WhatsApp è a pagamento anche sugli iPhone. Finisce così l’era gratuita della chat più utilizzata al mondo.

Scaricando la App a partire dal 17 luglio, infatti, la si potrà utilizzare gratuitamente per i primi 12 mesi, salvo poi rinnovare l’abbonamento pagando un canone annuale di 99 centesimi di dollaro, circa 80 centesimi di euro.

Tariffa che però si rivolge solo ai nuovi abbonati, quelli che, cioè, effettueranno il download dell’applicazione d’ora in avanti, mentre chi già la possedeva potrà continuare ad utilizzarla gratis a vita.

Anche gli iPhone, quindi, seguono il destino di altre piattaforme come Android e Blackberry per le quali l’App era già diventata a pagamento, da effettuare solo ed esclusivamente via carta di credito.

Il cambiamento, però, era nell’aria da tempo visti i numeri che contraddistinguono il settore delle chat via smartphone.

Gli utenti che popolano le più famose piattaforme, come iMessage di Apple, WhatsApp e BlackBerry Messenger, sono 2,5 miliardi, mentre la stessa WhatsApp aveva annunciato il 13 giugno scorso un giro di oltre 27 miliardi di messaggi scambiati ogni giorno.

Cifre che mettono in crisi il settore degli sms che, come ha annunciato l’Autorità per le comunicazioni italiana, registra anche nel nostro paese la sua prima flessione, in linea, d’altra parte con la media mondiale che ha già visto il numero di messaggi scambiati giornalmente via chat superare quelli via sms (19 miliardi contro 17,6).

Strada aperta allora a piattaforme come Viber, Facebook Messenger, ChatON o WeChat, tutte applicazioni gratuite pronte ad accaparrarsi gli utenti che, causa il passaggio a servizio a pagamento, decideranno di lasciare la vecchia WhatsApp.

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

“Meritiamoci l'Università”, come essere protagonisti del cambiamento

Next Article

Libri di testo, ecco come risparmiare

Related Posts