Carrozza: “Più soldi alla scuola o mi dimetto”

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“Il problema e’ l’investimento complessivo che il nostro paese deve fare per la scuola. In questo momento non ce la facciamo, le scuole sono all’esasperazione, gli enti locali sono oggettivamente in difficolta'”. Lo dice il ministro dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca Maria Chiara Carrozza, intervenendo al programma ‘Nove in punto’ di Radio 24 a proposito del dibattito sul referendum di domenica a Bologna sulle scuole paritarie. “Io sto dalla parte dello Stato, dei bambini e del servizio pubblico”, ha sottolineato.

E ha spiegato: “La legge Berlinguer delinea un modello che definisce bene i rapporti con le scuole paritarie e definisce anche i vincoli cui devono sottostare, un modello in cui c’e’ un governo pubblico del sistema. Le scuole paritarie coprono in questo momento una parte degli studenti italiani e offrono un servizio che e’ un servizio pubblico”. Togliendo adesso quei finanziamenti alle paritarie, argomenta il ministro, “metteremmo in grave difficolta’ le scuole e alcuni bambini non avrebbero accesso”. Si tratta, ha spiegato Carrozza, di “un dibattito molto ampio. Credo che i promotori del referendum avessero un obiettivo piu’ a lungo termine, anche in reazione al fatto che la scuola pubblica negli ultimi anni ha subito troppi tagli. Occorre riportare il focus sul problema di quello che accade quando si va a tagliare un servizio primario come la scuola, per cui alla fine con poche risorse si innescano anche dibattiti come quello di Bologna. Poi, il monito finale. O ci sono margini per un reinvestimento nella scuola pubblica oppure devo smettere di fare il ministro dell’Istruzione”.

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