Affitti per gli studenti: anche 500 euro per una stanza singola ma per trovarla ci vogliono più di tre mesi

Un sondaggio effettuato da Sinistra Universitaria a Bologna ripropone il problema del caro affitti per gli studenti. I prezzi sono tornati all’epoca pre Covid, spesso per case totalmente sprovviste di scrivanie e altri arredi. Solo il 21% dei ragazzi sa cos’è il canone concordato.

Pagano fino a 500 euro per una stanza singola, gli appartamenti sono spesso sprovvisti di scrivanie e per trovare un alloggio il tempo medio di “ricerca” è di quasi 3 mesi. È questa la fotografia della situazione degli alloggi per gli studenti a Bologna, la città universitaria per eccellenza d’Italia. A scattarla è stato un sondaggio effettuato da Sinistra Universitaria che ha proposto un questionario a quasi 500 ragazzi alle prese con la ricerca di un alloggio nell’epoca post Covid e quindi in vista del rientro alla vita universitaria così come l’avevano conosciuta prima della pandemia e il blocco delle lezioni in presenza del marzo del 2020.

Secondo l’indagine portata avanti dall’associazione studentesca (diffusa dalle pagine dell’edizione locale dei Repubblica) il 54% degli studenti dice di abitare in una stanza singola, il 35% in doppia. Il 38% paga tra i 300 e i 400 euro, un altro 20% sborsa dai 400 ai 500 euro al mese. Il costo medio di una singola, escluso le spese, arriva a 400 euro, 290 per la doppia.

La ricerca dell’alloggio resta l’impresa più difficile da fare: per trovare casa ci vogliono da uno a tre mesi per il 50% degli intervistati ma il 16% sostiene di aver impiegato anche più di 90 giorni. Un altro problema poi è rappresentato dalle condizioni di “vita” all’interno degli appartamenti. Un terzo dei ragazzi condivide il bagno con tre persone, più della metà afferma che la casa non ha mobili a misura di studente (scrivanie, librerie).

“Ciò che emerge e che è più preoccupante è che molti hanno rinunciato a tornare a Bologna con la didattica a distanza – ha spiegato Stefano Di Lorenzo, voce dell’associazione studentesca promotrice del questionario – E la difficoltà nel trovare un posto letto non incentiverà il loro ritorno. Anche per questo è ancora più urgente occuparsi del problema”.

“Gli studentati non bastano: a Bologna 1.160 universitari che ne avrebbero diritto, per basso reddito e merito, rimangono fuori dalle assegnazioni, cifra che sale a 2.500 sui 5.550 idonei all’alloggio. “Siamo una regione virtuosa sul diritto allo studio, ma si deve fare di più – continua – Chiediamo al Comune e all’Università, per esempio, di mettere a disposizione edifici pubblici sfitti o in disuso. Inoltre non esistono strumenti che incentivino gli affitti a studenti. Il canone concordato attuale lo conosce solo il 21% degli intervistati e solo il 23% di questi ne ha usufruito. Occorre trovare una formula che funzioni, l’affitto turistico ad oggi rimane più conveniente”.

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