Ad una ricercatrice italiana il premio per il software dati su Galileo

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Premio Galileo ad una italiana Un software aperto e utilizzabile da tutti, che consente di sfruttare le reti di posizionamento satellitare, soprattutto il nuovo sistema europeo Galileo, più preciso del Gps americano: è grazie al lavoro su questo progetto che una giovane ricercatrice italiana è risultata tra i vincitori del Google Summer of Code 2013, programma globale che offre agli studenti la possibilità di fruire di borse di studio per scrivere codici di software open source. Si tratta di Mara Branzanti, 26 anni, che sta svolgendo un dottorato in Geomatica all’Università di Roma La Sapienza.

“Il software a cui lavoro serve a decodificare il segnale di Galileo. Essendo open source – spiega la Branzanti a Tmnews – potrà essere usato da chiunque e interfacciato con qualsiasi ricevitore. Funzionava già con il Gps e potrà usare entrambi i sistemi”. Non solo, ma sarà aggiornabile a ogni nuovo tassello della rete Galileo, che attualmente conta solo 4 satelliti ma entro il 2020 dovrebbe averne una trentina. E in futuro sarà utilizzabile su smartphone dotati di ricevitore di segnali di posizionamento satellitari o da sistemi di navigazione delle autovetture.

“Al momento non ci occupiamo di questi aspetti – puntualizza -. Per ora funziona con semplici chip, ma se in futuro si vorrà inserire questo software in vari dispositivi sarà sicuramente possibile”. La ricercatrice italiana ha ottenuto la Borsa di Google proponendo la sua collaborazione a uno dei progetti presentati da una delle organizzazioni “mentori”, la fondazione Centre Tecnològic de Telecomunicacions de Catalunya. Di recente il lavoro della Branzanti è stato menzionato anche dalla Commissione europea, che l’ha ospitata all’evento di presentazione dell’acquisizione del segnale Galileo al centro spaziale del Fucino. Lavorando a distanza si crea un rapporto del tutto particolare tra il ricercatore e l’organizzazione mentore, fatto di contatti quotidiani solo tramite ‘la rete’. “Ci scambiamo dati praticamente tutti i giorni. Invio report sui progressi compiuti e se incontro dei problemi li condivido con loro. Però non ci siamo mai visti”.

L’opportunità di entrare in questo progetto ha decretato l’impossibilità di concedersi una pausa estiva. “Sono nel pieno del lavoro – prosegue la Branzanti – è iniziato a metà giugno e dovrà finire il 27 settembre”. E la ricercatrice guarda anche alle opportunità di più lungo termine che potranno venire da questa esperienza. “Il dottorato dura tre anni e io sono a metà. Mi piacerebbe molto continuare a lavorare su Galileo che ha richiamato un forte interesse dell’Unione europea. E parallelamente vorrei portare avanti anche il lavoro sullo studio dei terremoti tramite la Geomatica”.

Perché il ramo su cui la ricercatrice ha deciso di specializzarsi – la Geomatica appunto che è la scienza che studia la Terra tramite le informazioni satellitari, e che in Italia non ha una facoltà universitaria ad hoc a differenza di altri paesi – ha richiamato il suo interesse proprio per lo studio dei terremoti tramite la rete Gps. Su questo ha già collaborato ad un software innovativo con Mattia Giovanni Crespi, professore ordinario di Topografia e Cartografia de la Sapienza con cui sta svolgendo il dottorato.

E chissà, magari la maggior precisione del sistema Galileo promette potrà consentire miglioramenti anche in questo ramo. Il programma Galileo vale 5 miliardi, chiamato così in onore dell’astronomo italiano Galilei, è stato creato dall’Ue e dall’Agenzia Spaziale Europea con l’obiettivo di fornire un sistema di posizionamento ad alta precisione su cui le nazioni europee possano contare, indipendente dai sistemi di Russia e Stati Uniti. Il Google Summer of Code invece, dal 2005 (anno di istituzione) ad oggi, ha visto una partecipazione di circa 6.000 studenti e oltre 3.000 enti mentori provenienti da 100 Paesi.

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