A scuola ma senza voto. La proposta di un maestro/scrittore

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Tempo di pagelle. Tempo di “strizza”.
E c’è già chi propone di abolire i voti a scuola.

Alex Corlazzoli è il maestro che tutti gli studenti avrebbero voluto. Su “Cado In piedi” (rete virtuale di autori),  infatti, il giornalista e scrittore che ha viaggiato in tutto il mondo, propone una scuola in cui si privilegi la solidarietà a discapito della competizione. “Aboliamo il voto”, dice. E poi: “Insegno ai miei bambini a copiare. Oggi non c’è più nessuno che passa il compito, perché in questa società della concorrenza sin dalla scuola primaria c’è il concetto che ognuno deve andare bene per sé e chi se ne frega dell’altro”.

In questi giorni, l’uomo ha ricevuto su Facebook  e per email tantissimi messaggi da parte di studenti preoccupati. Si tratta di una paura che accomuna diverse generazioni, dai bambini agli adolescenti.
“Abbiamo paura delle pagelle. Mio papà, poi, chissà”, gli hanno detto alcuni ragazzini.

“Nella classe di mio figlio, formata da 8 alunni, è stato bocciato un bambino”, ha scritto allarmato Michele, parlando di un bambino che frequenta la seconda elementare e che ha ben sei maestre a disposizione.
Corlazzoli, allora, di fronte a queste affermazioni, si chiede se sia il caso di continuare a creare sempre questo tipo di competizione in classe e tira fuori il manifesto della “Scuola del Gratuito”, lanciato dall’associazione Papa Giovanni XXIII di Don Oreste Benzi.

Il manifesto promuove una scuola in cui “ciascuno sia programma di se stesso, per cui non ha più senso misurare, confrontare rendimenti e meriti individuali”.
Da maestro, Corlazzoli ha sperimentato l’autovalutazione tra i bambini in classe.

“In genere saltano fuori delle cose molto interessanti. Io ho dei bambini che non riescono a spiccicare una parola perché vengono da contesti famigliari difficili, perché non sono seguiti a casa, perché la scuola non gli dà strumenti per essere maggiormente preparati, perché ormai siamo in scuole senza risorse, dove non ci sono più insegnanti: ebbene, questi bambini stanno lì che ti guardano imbarazzati, come a dire: “Ma sei sicuro che mi devo valutare da solo?”.

Corlazzoli, però, ne è sicuro: ognuno ha un processo di apprendimento diverso ed è necessario che a scuola si introduca un sistema diverso. Da una “società basata sulla concorrenza”, propone di passare ad una solidale.
AZ

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