A Milano nasce la laurea in ingegnere agricolo: oggi si coltiva con la tecnologia

Al Politecnico si inizieranno a formare le nuove figure. Dalla lotta ai parassiti alla pianificazione dell’irrigazione, le mille possibilità del 4.0

La più antica tradizione dell’uomo, coltivare la terra, vede oggi il suo futuro attraverso l’innovazione e la tecnologia. Robot che fungono da agricoltori in grado di eliminare le erbe infestanti, sistemi di irrigazione che sappiano dosare l’acqua a seconda dei bisogni, sensori che proteggano le piante dai parassiti.

SETTORE IN ESPANSIONE

Così, per la prima volta in Italia, arriveranno gli ingegneri agricoli e a formarli sarà il Politecnico di Milano nel campus di Cremona. Una laurea che servirà a creare queste figure in grado di progettare questi sistemi innovativi. Necessari per vincere le sfide future. A fare i calcoli è stata Repubblica: negli ultimi tre anni l’agricoltura 4.0 è cresciuta del 104%, un giro d’affari in Italia di 540 milioni di euro. Dopo il Covid gli investimenti stanno per ripartire. Il 4% di superficie agricola è oggi coltivata con strumenti tecnologici, vuol dire che ci sono grandi margini di espansione

LE OPPORTUNITA’

Filippo Renga, professore di Organizzazione d’impresa del Politecnico, racconta lo stato dell’arte. “I robot si usano soprattutto nella mungitura all’interno degli allevamenti, ma possono essere usati in tanti altri ambiti per esempio sulle piante infestanti”. E poi ci sono i sensori che, misurano la clorofilla, consentono di vedere da remoto la presenza di un parassita, calcolare l’umidità dei vigneti. E le mappe satellitari, per centrare l’irrigazione.

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