Il bilancio della protesta contro la riforma Gelmini continua ad essere bollente. Ieri è stata una delle giornate più calde, con gli scontri tra studenti e forze dell’ordine a Milano, cortei a Bologna e Firenze, lezioni in piazza davanti a Palazzo Chigi e il Presidente Napolitano alla Sapienza dir Roma per incontrare i “contestatori”. E oggi arrivano nuovi commenti politici “via radio”, sia dall’opposizione che dalla maggioranza.
Secondo Walter Veltroni, alle proteste così ampie e diffuse contro la riforma della scuola, il governo dovrebbe “ritirare il decreto Gelmini e le misure con i tagli alla scuola e all’università”, dandosi comunque degli “obiettivi di finanza pubblica” che affrontino il problema della diminuzione della spesa.
“Il problema – ha continuato il Segretario del Pd in un intervento a Radio Anch’io – è che tutto è partito da esigenze di tagli e non da esigenze di riforma”, tanto è vero che già nel Dpef erano state inserite misure che riducevano di otto miliardi i fondi per scuola e università, “e poi su questa base il governo ha trovato le soluzioni conseguenti». “Il movimento di protesta è ampio – ha sottolineato Veltroni – e non può essere identificato con gli estremisti, come fa oggi qualche giornale di destra».
E qui Veltroni ha fatto il suo appello: “Io chiedo che il governo faccia un gesto politico: ritiri il decreto Gelmini e le misure con i tagli, magari indicando anche degli obiettivi di finanza pubblica, che affrontino il problema dei risparmi”.
Gli fa eco da un’altra emittente radiofonica, Radio 24, il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi: le proteste di questi giorni contro il decreto Gelmini sono guidate da “giovani presuntuosi e politicizzati”, frutto di una scuola e di una università “autoreferenziali” nate negli anni Settanta. Secondo Sacconi le proteste sono dettate dal “pregiudizio: si tratta di minoranze politicizzate, con giovani presuntuosi che talora guidano queste manifestazioni. Presuntuosi perché presumono di avere capito tutto. Sono politicizzati: peccato però che non facciano il loro interesse e quello della loro generazione, che dovrebbe essere quello di contestare una scuola e un’università molto autoreferenziali, rese così dai loro padri negli anni Settanta, che vi hanno introdotto «una sorta di nichilismo nella nostra società”.
Manuel Massimo
Related Posts
Ragazza trovata morta nei bagni dell’università. Aveva lasciato un biglietto: si sospetta suicidio
Si tratta di una studentessa di 19 anni che frequentava lo Iulm di Milano. I vertici dell'ateneo, in segno di lutto, hanno deciso la sospensione delle lezioni per tutta la giornata di oggi. Il corpo senza vita della ragazza è stato ritrovato in un bagno.
Fa sesso con una studentessa minorenne, il giudice scagiona il prof: “È amore vero”
Archiviata l'accusa di violenza sessuale per un docente di una scuola superiore di Reggio Emilia: i rapporti con la ragazza a cui insegnava erano tutti consenzienti e frutto di "un amore autentico". Contraria la famiglia dell'alunna: "È stata plagiata". I due, ad oggi, stanno ancora insieme.
Educazione sessuale a scuola, l’Italia fanalino di coda in Europa. Peggio di noi solo Cipro e Polonia
Il nostro Paese è uno degli ultimi in Europa a non prevedere l'educazione sessuale come materia obbligatoria nei programmi scolastici. Con noi ci sono Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania. Nel Lazio raccolte 35mila firme in pochi giorni per chiederne l'introduzione.
30 Gennaio 2023
Lezioni al gelo, caso di ipotermia all’università: studentessa portata in ospedale con le labbra viola
E' successo in un'aula dell'Università di Palermo durante una lezione per diventare insegnate di sostegno: "Andiamo in aula con le tute da sci". E intanto a Bordighera studenti in sciopero contro le basse temperature che si registrano in classe.
30 Gennaio 2023