Vacanze finite: 7 milioni di studenti tornano in classe con l’incognita influenza

Stamattina la campanella ha sentenziato la fine della pausa natalizia. A preoccupare però è l’aumento dei casi di virus respiratori che potrebbero moltiplicarsi con la riprese delle lezioni. Gli esperti: “Usate le mascherine in caso di sintomi”.
epa09720768 High school students arrive to their high school on the first day of the second semester in Skopje, Republic of North Macedonia, 01 February 2022. With a two-week delay due to the epidemiological situation (COVID-19) in Macedonia, the second semester for students in primary and secondary schools begins and as decided by the health authorities, classes continue with physical presence. EPA/GEORGI LICOVSKI

Dopo 16 giorni di chiusura delle scuole per le vacanze natalizie oggi i circa 7 milioni di studenti di ogni ordine e grado sono rientrati sui banchi. A preoccupare sono le influenze stagionali e i vari virus respiratori che stanno circolando nella popolazione e che rischiano di avere un boom con la riapertura degli istituti. Per gli esperti il picco non è lontano.

“Stiamo viaggiando molto alti come circolazione dei virus influenzali, mi auguro che la scuola non faccia da volano alla diffusione di virus influenzali, parainfluenzali e di altri microrganismi. Si deve dare una raccomandazione forte alle mamme e ai papà: se i figli non stanno bene di tenerli a casa o di mandarli a scuola con la mascherina. Perché il rischio è che questa settimana si possano disseminare ulteriormente i virus respiratori con bambini che si infettano o si reinfettano a scuola e portano a casa il problema. Abbiamo davanti questa incognita importante, speriamo bene” ha dichiarato Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive ospedale policlinico San Martino di Genova.

Intanto l’Unione degli studenti lamenta il mancato confronto con il ministro Giuseppe Valditara a cui ha scritto una lettera. “È inaccettabile che il ministro continui a non convocare le organizzazioni studentesche – dichiara Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Uds, l’Unione degli studenti – l’ultima convocazione del Fast, il Forum delle associazioni studentesche più rappresentative è di aprile scorso. Questo autunno gli studenti hanno dimostrato che ci fermeremo fin quando non avremo riconquistato il nostro diritto allo studio in tutte le sue forme. La popolazione studentesca non può più aspettare, per questo oggi abbiamo richiesto ufficialmente la convocazione al ministro”.

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