Turismo e gastronomia non attraggono più: crollano gli iscritti all’alberghiero

Lavori sottopagati, sfruttamento e pochi dato di lavoro all’altezza: -47% di iscrizioni in pochi anni

La trasmissioni come MasterChef sono solo un intrattimento, lì fuori, nel mondo reale, ormai sempre meno giovani vogliono entrare nel mondo della ristorazione e gastronomia. Senza contare che, sempre di più, preferiscono l’estero. A dirlo è l’Osservatorio Ristorazione attraverso il rapporto 2022: -47% di iscrizioni per le scuole alberghiere in apena 6/7 anni.  Nel 2014/15, si sono iscritti 64.296 nuovi studenti che nel 2021/22 sono diventati 34.015. Nei dati dell’Osservatorio rientrano anche gli iscritti ai percorsi assicurati dalle regioni e delle scuole non statali. E i numeri delle sole scuole di stato confermano l’andamento.

Lel 2022/2023 si stimano 25.375 iscritti: meno 46%. Prima della pandemia, nel 2019/2020, coloro che scelsero gli istituti alberghieri in uscita dalla scuola media furono 29mila e 400, circa 6mila in più del dopo Covid. Il calo dovuto al Covid è pari quindi al 20% circa. Ma l’emoraggia maggiori riguarda gli stipendi, sopratutto nelMezzogiorno. I giovani, quando riescono, scappano dall’Italia.

Natalità ed emigrazione

Il Piazza di Palermo ha 2mila e 300 studenti, mel 2010 ne aveva 3mila. “Da noi influisce molto il tasso di natalità e una forte emigrazione – ha affermato a Repubblica Vito Pecoraro, preside dell’istituto -. C’è poi il discorso della formazione professionale regionale che avendo più risorse a disposizione attrae gli studenti con divise, tablet e altro gratis. Cose che noi non possiamo garantire e in più occorre comprare i libri di testo”. Benché durante la pandemia è stato proprio quello della ristorazione uno dei settori più penalizzati, le motivazioni sono ancora più profonde. “Per invertire il trend, dobbiamo capire meglio le esigenze del territorio, ma anche gli enti locali, ministero dell’Istruzione e imprenditori, devono contribuire – afferma Luigi Valentini della Rete nazionale istituti alberghieri -. Certo anche le retribuzioni spesso non sono adeguate. C’è una giungla e in alcuni casi una sorta di sfruttamento”. Il turismo è un settore importante dell’ economia nazionale e, suggerisce, “una maggiore cooperazione tra tutti i principali attori del settore e investimenti più consistenti”.

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