Torino, la battaglia di Link: “Mai più senza borse di studio”

Link Torino

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato giunto in redazione sui fatti di Torino. A parlare sono gli Studenti Indipendenti

10 giorni. 10 giorni di mobilitazione senza un attimo in cui si sia tirato il fiato.

Noi studenti e studentesse torinesi, da Lunedì 10 Giugno siamo stati in piazza, per difendereil Diritto allo Studio in Piemonte. Si sono susseguiti cortei,presidi, occupazioni, ma mai abbiamo fatto un passo indietro. 

Ieri, 19 Giugno, sono stati convocati di seguito il Co.Re.Co. e il CdA EDISU.

Durante i lavori del Comitato Regionale di Coordinamento, i nostri rappresentanti hanno presentato una mozione al bando, la quale apre di fatto le graduatorie per i posti letto e per le borse di studio anche a coloro che non rientrano nei criteri di media imposti dal sistema degli ECTS. Come già denunciato in precedenza, riteniamo che imporre un criterio di sbarramento per l’accesso alla graduatoria fosse una mossa esclusivamente politica, per nascondere quei tagli che la Regione ha portato avanti negli scorsi anni. La stessa giunta, per voce dei suoi rappresentanti nel Comitato, ha confermato quello che da 10 giorni noi studenti abbiamo ripetuto nelle piazze. La delibera, approvata all’unanimità dalCo.Re.Co. è passata quindi al CdA EDISU, in forma di allegato al bando.

Occupando degli uffici dell’Ente, abbiamo ottenuto che anche i rappresentanti degli studenti dell’Università di Torino partecipassero alla seduta del CdA, riprendendoci quello spazio di democrazia che già ci era stato tolto, attraverso una mancata ratifica delle nomine. Mentre fuori dalla sala continuava l’occupazione della sede di via Madama Cristina, il bando assieme alla nostra delibera è stato approvato anche dal CdA, ed è pronto a questo punto per essere pubblicato.

Quello fatto oggi è un piccolo passo, una prima vittoria che tiene le porte aperte ad un rifinanziamento del Diritto allo Studio. La Giunta Regionale è stata smascherata, non è riuscita a coprire i suoi intenti di smantellamento dei diritti e dello stato sociale con la retorica della meritocrazia e della riduzione degli sprechi.

Abbiamo dimostrato come mobilitarsi, scendere in piazza, urlare le proprie ragioni, porti i suoi risultati. Abbiamo dimostrato che un movimento che sia in grado di rappresentare le istanze degli studenti, di quelle fasce deboli che ormai hanno perso ogni voce in capitolo sulle scelte che pesano sulla loro vita, non può essere ignorato e messo a tacere. Siamo stati definiti “estremisti minoritari” e “ideologici”, eppure alla fine dei conti hanno dovuto tutti recepire le nostre istanze.

Abbiamo combattuto questa battaglia per affermare che a nessuno studente può essere negato il riconoscimento del diritto allo studio, sulla base di criteri arbitrari e fittizzi come quello della media. Chiedere il rispetto dei requisiti del DPCM del 2001, in base al quale l’unico criterio di merito per l’accesso alle graduatorie sono i crediti, non è stata solo una battaglia “ideologica” e di parte (per quanto noi saremo sempre e con fierezza dalla parte dei diritti e dei deboli) quanto più “costituzionale”. Abbiamo ribadito il valore di uno di quei diritti che stanno lentamente provando a toglierci, assieme al Diritto alla Mobilità, al Diritto alla Sanità, e al Diritto alla Casa.

Oggi si è visto come questi diritti siamo in grado di riprenderceli.

Ma la lotta non finisce qua. Quei tagli al sistema di Diritto allo Studio piemontese, approvati nel bilancio a Maggio, rappresentano la vera piaga da combattere. Abbiamo visto una diminuzione drastica degli investimenti negli ultimi anni, 6 Milioni in meno solo quest’anno.

La mobilitazione continuerà, sfruttando le condizioni di precarietà politica e giudiziaria della Giunta, a cui abbiamo promesso la spallata definitiva. Il seme della mobilitazione e della protesta germoglierà in tutte le residenze durante tutta l’estate, per rilanciare con ulteriore forza nei mesi a venire. Hanno provato a dividere la nostra comunità in lotta, a mettere in contrapposizione gli studenti del Politecnico e quelli dell’Università, attraverso una becera retorica di competizione, ma non ci sono riusciti. Siamo rimasti uniti, perché non abbiamo intenzione di spartirci le briciole del Diritto allo Studio. Ce lo riprendiamo per intero, senza sbarramenti, senza false meritocrazie, ma con servizi per tutti gli studenti, con sostegno reale ai privi di mezzi, attraverso quel Welfare per i soggetti in formazione, che deve essere l’obiettivo a cui volgere lo sguardo.

Non abbiamo fatto noi il passo indietro
Mai più senza borsa di studio

Studenti Borsisti

Collettivo Alter.POLIS

SI – Studenti Indipendenti

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