Tor Vergata inaugura l’anno accademico. Bernini: “Giusto rivendicare diritto allo studio, non mi sottraggo al tema”

Il rettore Levialdi Ghiron: “Impegnati a garantire a tutti accesso ad istruzione superiore”

L’Università di Roma Tor Vergata si “impegna per l’accesso all’istruzione superiore garantita a tutti”. Lo afferma il Magnifico Rettore dell’Università romana, Nathan Levialdi Ghiron, nel corso del suo intervento alla cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico 2023-2024.

Tor Vergata manterrà il suo “impegno per sostenere un progresso sostenibile“, un “impegno verso le attese dei cittadini per un miglioramento crescente” della società. Aspirare ad crescita sostenibile è il faro dell’Ateneo romano e il “concetto di sostenibilità ha acquisito negli anni un concetto multidimensionale” ha spiegato il Magnifico Rettore, che va dalla “tutela ambientale e delle risorse naturali” ma comprende anche uno “sviluppo equo” e “socialmente responsabile” di cui deve farsi anche “la comunità accademica”. Nel suo intervento Levialdi Ghiron ha sottolineato il filo rosso fra sostenibilità ambientale con la “dimensione economica” e che “la sostenibilità è la bussola morale anche per una gestione oculata delle risorse finanziarie”.

Il Pnrr “non rappresenta soltanto un investimento ordinario ma un progetto trasformativo”. Il Rettore ha indicato l’esigenza di “superare barriere che hanno ostacolato la crescita” e anche “i livelli occupazionali che sono insufficienti” osservando che ci sono “divari” durati “troppo a lungo”. E’ essenziale, ha detto Levialdi Ghiron in un altro passaggio del suo intervento, che “gli investimenti vadano di pari passo” perché il Pnrr agisca come “moltiplicatore sul Pil”. “La Sostenibilità del Pnrr viene declinata attraendo ulteriori investimenti e producendo conoscenza” ha osservato.

Bernini: “Cervelli in fuga? Bisogna lavorare per farli tornare”

“Non mi sottraggo al tema del diritto allo studio: è giustissimo rivendicarlo perché è un diritto appunto”. A dirlo è stato il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, durante il suo intervento alla cerimonia di inaugurazione. “Ma il diritto allo studio è anche garantire mobilità, l’housing è un problema antico ma bisogna mettere in campo tutti gli strumenti che abbiamo” ha osservato Bernini ricordando gli “8.500 nuovi posti già occupati dagli studenti”. “Abbiamo un Pnrr molto sfidante, abbiamo già finanziato con mezzo miliardo le borse di studio. Noi abbiamo fatto la nostra parte e le Regioni la loro. Dobbiamo fare tutto quello che possiamo per realizzare il diritto allo studio”. Il ministro ha ricordato l’importanza della mobilità: “Il diritto allo studio passa anche attraverso la possibilità per gli studenti di muoversi. Ed è per questo che abbiamo creato l’Erasmus italiano con 10 milioni di euro”.

“I nostri studenti hanno ragione a sollecitarci – continua Bernini – perché questo è un momento spartiacque. Abbiamo coperto le università e gli enti di ricerca di fondi che ora devono essere ben spesi. Quello è il futuro che creeremo per le generazioni che verranno dopo di noi. Dobbiamo crederci e crescere”. Il capo del Mur ha poi aggiunto: “L’unviersità è molto cambiata, si è ibridata, è cresciuta contaminandosi. Quindi non è più solo università ma è anche ricerca e imprese che supportano le infrastrutture strategiche del Pnrr. Dobbiamo quindi spendere bene su queste infrastrutture siano generative di continuità”.

Il ministro, poi, cita nel suo discorso anche la spinosa questione dei cervelli in fuga e di ritorno. “Abbiamo cinque grandi centri nazionali che stanno riportando una vuona parte della ricerca in Italia. Io sono poco incline a parlare di ‘Brain drain’, di drenaggio di cervelli, di fuga di cervelli. I nostri cervelli devono stare dove vogliono stare, devono rimanere a studiare qui e dobbiamo creare le condizioni affinché possano farlo ma se desiderano fare esperienza all’estero che la facciano. Però bisogna anche creare le condizioni per farli tornare. Le condizioni sono creare un ambiente amichevole per la ricerca, per il passaggio e l’allunaggio, il più possibile morbido, tra il mondo dell’università e del mercato del lavoro”.

Schillaci: “Non si può sostituire il capitale umano”

“Le potenzialità offerte dalle innovazioni tecnologiche hanno rivoluzionato ogni branca del sapere – ha affermato il ministro della Salute Orazio Schillaci -. Pensiamo all’intelligenza artificiale, ma anche al big data, alla robotica,. Nessuna soluzione tecnologica però, per quanto sofisticata, può sostituire il capitale umano. Su questo dobbiamo puntare valorizzando la formazione”. Il ministro ha poi continuato: “Non può esserci alcun progresso senza desiderio di apprendere, senza la divulgazione delle conoscenze, lo sviluppo dei talenti, la promozione della ricerca che è il miglior investimento che una nazione possa fare”, conclude il ministro.

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