La richiesta degli studenti: “A scuola si parli di più anche di salute mentale”

Un’indagine di Telefono Azzurro rivela la gestione dell’ansia e della solitudine incidano in modo pesante sulla felicità dei ragazzi: per un giovane su cinque però chiedere aiuto ad uno specialista è considerato motivo di vergogna. Per questo la richiesta di affrontare il tema all’interno delle classi scolastiche.
consigli per l'ansia da maturità
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A scuola si dovrebbe parlare di più di salute mentale: è uno dei dati che emergono dall’indagine di Telefono Azzurro realizzata con il supporto di Bva Doxa su 800 ragazzi tra i 12 e i 18 anni, presentata alla conferenza “Il futuro dell’infanzia tra nuovi scenari e risposte concrete” al CNEL in previsione della Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 20 novembre.

Più in generale oltre un ragazzo su cinque prova ansia ma chiedere aiuto a un esperto di salute mentale è percepito come motivo di vergogna da un giovane su tre. Per il 41% del campione sarebbe utile insegnare ai genitori come essere vicini ai figli che stanno male, mentre il 39% auspica che a scuola si parli di più di salute mentale. Soltanto il 39% parla nella vita di tutti i giorni di benessere mentale. La rete affettiva rimane il riferimento in caso di malessere psicologico.

Il 74% dei ragazzi ritiene la famiglia un punto fermo, seguita da amici (38%), dallo psicologo (26%) e dalla scuola (11%). Chiedere aiuto a un esperto di salute mentale rappresenta però ancora una vergogna per uno su 3, che teme di essere giudicato dalla società. La linea di Ascolto 19696 nel 2022 ha raccolto 1459 segnalazioni relative a problemi di salute mentale (4 casi al giorno) e quelle gestite dal numero Emergenza Infanzia 114 nel 2022 sono state 347.

Dall’indagine emerge come la solitudine di fronte alla crescita porti sempre più ragazzi a rifugiarsi nella rete. In media i ragazzi passano almeno 3 ore al giorno sui social chattando. Il 92% concorda che potrebbero causare dipendenza, ma il 31% li usa per combattere solitudine e noia.

“Nell’ultimo anno abbiamo visto aumentare le richieste di aiuto legate alla salute mentale – ha detto Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro – la velocità trasformativa del digitale ha modificato lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei ragazzi che si trovano a gestire, spesso soli, forme di difficoltà e di disagio”.

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