Corteo transfemminista, Valditara a Corriereuniv: “Mi preoccupa la carica di violenza, forze politiche condannino”

Il ministro ha commentato gli scontri della mattina dove gli studenti contestavano gli Stati generali della natalità con Papa Francesco

Nella mattinata circa circa 500 studenti sono partiti in corteo da piazzale degli Eroi a Roma dietro ad uno striscione viola contro gli Stati Generali della Natalità e “per un’altra educazione”. Sull’accaduto è intervenuto anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ai microfoni di Corriereuniv.it ha commentato: “Mi preoccupa tutta questa carica di violenza, il fatto che volessero dirigersi al convegno, pensando che io fossi presente, per impedirmi di parlare. Ieri hanno impedito di parlare a Roccella, al salone del libro non volevano che fossero esposti libri di scrittori israeliani, insomma tutta questa mentalità totalitaria è molto preoccupante. Credo che dovremmo tutte le forze politiche debbano condannare in modo deciso e netto questa carica di violenza che sta attraversando in questo momento il nostro Paese”.

Anche Paola Frassinetti, Sottosegretario all’Istruzione ed al Merito, interviene sulla manifestazione: “Si apprende che al corteo per protestare contro la quarta edizione degli Stati Generali della Natalita è stato bruciato il programma “educare alle relazioni” del ministro all’Istruzione ed al Merito Valditara”.

“Dopo l’episodio di intolleranza verso il Ministro Roccella – prosegue la sottosegretaria – oggi un altro atto grave ed insensato dal quale si evince come non si sia compreso che il programma “educare alle relazioni” è stato ideato proprio con lo scopo di educare i ragazzi e le ragazze al rispetto, elemento essenziale di qualsiasi tipo di relazione, e di arginare ogni tipo di violenza di genere”.

Sul Pnrr: “Stiamo raggiungendo gli obiettivi”

“Proprio nei giorni – ha proseguito – scorsi abbiamo investito 735 milioni di euro per una seconda tranche di asili e significa che arriviamo a circa 130mila posti: siamo quasi arrivati al target concordato entro il 2026 con la Commissione Ue e siamo a un passo dall’obiettivo di Barcellona con un rapporto del 45%, il che significa che saremo tra i Paesi più virtuosi in Europa“.

Sulla riforma dell’insegnamento: “Storici non si devono lamentare, saranno coinvolti insegnanti, sindacati, associazioni professionali docenti, università e associazioni scientifiche. Stiamo partendo ma il compito dei pedagogisti è quello di raccogliere le informazioni e costruire con il ministero, sulla base dei suggerimenti che vengono dal mondo della scuola e della scienza, di formare un programma che punti più sulla qualità che sulla quantità”.

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