L’Università di Siena studierà i casi di ansia e depressione tra i suoi studenti

L’ateneo toscano porterà avanti una ricerca per cercare di limitare i danni: i sintomi depressivi colpiscono il 30,6% degli studenti, mentre i sintomi di ideazione suicidaria si rilevano su una percentuale dell’8,8.

Uno studio su ansia e depressione tra i propri studenti: è quello che porterà avanti l’Università di Siena lanciando la campagna per le donazioni del 5×1000 che conferma l’attenzione dell’ateneo toscano da un lato al finanziamento della ricerca e dall’altro al sostegno a studentesse e studenti.

Il progetto di ricerca, denominato “Studio longitudinale di screening precoce sui fattori di rischio e protettivi psicosociali per l’esordio di sintomi ansioso-depressivi negli studenti universitari”, parte dall’osservazione scientifica che negli ultimi anni sono in aumento i sintomi di stress, ansia e depressione tra le studentesse e gli studenti universitari, in un quadro reso ancora più grave dalla pandemia da Covid-19. Secondo recenti studi, i sintomi depressivi colpiscono il 30,6% degli studenti, mentre i sintomi di ideazione suicidaria si rilevano su una percentuale dell’8,8. In entrambi i casi si tratta di tassi più elevati rispetto alla popolazione generale.

Muovendo da queste premesse, lo studio mira a esplorare i fattori di rischio e protettivi psicosociali associati ai sintomi di ansia, depressione e stress negli studenti universitari dell’Ateneo senese, identificando tempestivamente i sintomi precoci sottosoglia di ansia e depressione e rilevando potenziali fattori protettivi. Gli obiettivi sono quelli di ridurre il rischio di esordi psicopatologici acuti e di orientare interventi terapeutici mirati, in grado di contenere l’evoluzione di tale sintomatologia prima che si consolidi e divenga cronica.

In particolare, sarà studiato il ruolo di una serie di fattori di rischio sociodemografici quali il genere, la zona di residenza, l’anno di corso, il corso di laurea; e psicologici quali il perfezionismo clinico, le distorsioni cognitive, il rimuginio, l’autocritica eccessiva, lo studyholism o compulsione allo studio. La ricerca, che riguarderà studentesse e studenti dell’Università di Siena che aderiranno su base volontaria, si svilupperà attraverso il supporto psicologico proposto ai partecipanti che presentano sintomi di ansia a depressione clinicamente significativi.

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