Test Medicina, il Ministero aspetta l’esito degli altri ricorsi. Intanto slittano le date per i TOLC

La sentenza del Tar del Lazio ha confermato i dubbi sul sistema introdotto dall’ex ministra Maria Cristina Messa. I tecnici del Ministero dell’Università al lavoro per trovare una nuova strada. Le prove, previste inizialmente per febbraio, si dovrebbero tenere tra fine marzo e metà aprile. Ma per il momento il sistema di valutazione non cambierà.

Al momento l’unica certezza è che i Tolc per l’accesso alla facoltà di Medicina si terranno tra marzo e aprile, con lo slittamento di un mese rispetto allo scorso anno. Sembra essere questo l’unico effetto del terremoto provocato ieri dalla sentenza del Tar del Lazio che ha di fatto annullato i provvedimenti che hanno disciplinato le prove di ammissione alla Facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria per l’anno
accademico in corso.

Oltre allo slittamento di trenta giorni, al momento, il Ministero dell’Università e della Ricerca sembra non abbia intenzione di fare altro in questa delicata fase anche perché si attende – questo che filtra tra i corridoi del Mur – la definizione dei ricorsi ancora pendenti per procedere a modificare una volta per tutte il test di Medicina. Non è un segreto che il sistema dei Tolc – introdotto dall’ex ministra Maria Cristina Messa – non sia mai piaciuto al ministro Anna Maria Bernini che soltanto qualche giorno fa, partecipando all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Piemonte Orientale, aveva ribadito la necessità di modificare il sistema di accesso al numero chiuso per renderlo più equo.

Il piano del Ministero, al momento, prevede di far slittare le prove che si dovevano tenere a febbraio a fine marzo (al massimo metà aprile) per poi pensare a una riforma più marcata, introducendo innanzitutto la banca dati aperta e facendo sparire l’equalizzatore che il Tar ha definito come una delle criticità più evidenti del sistema dei Tolc. Invece, la struttura della prova non dovrebbe cambiare: novanta minuti per rispondere a 50 quesiti di comprensione del testo, biologia, chimica e fisica, matematica e ragionamento. E dovrebbero poter partecipare anche gli studenti del quarto anno delle scuole superiori come lo scorso anno.

Forte preoccupazione, intanto, è stata espressa però dall’Anaao Assomed, l’associazione dei medici dirigenti e da tutte le maggiori sigle che rappresentano il mondo della sanità. “La sentenza – hanno detto Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao e Giammaria Liuzzi, responsabile Anaao Giovani – svela il fallimento del Test Tolc, generando una paralisi amministrativa e giudiziaria senza precedenti che mina in modo profondo e irreversibile la programmazione dell’entità dei futuri medici italiani”.

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