Test d’ingresso agli stessi orari: così aver pagato due o tre bollettini diventa inutile

 test d'ingresso

Beffa test d’ingressoIl caso dell’Università di Palermo: prove per Beni Culturali e per Mediazione linguistica in contemporanea, uno ad Agrigento, l’altro a Palermo. Impossibile sostenerle entrambe. L’Udu annuncia ricorso

 

Beffa ai test d’ingresso. Studenti che hanno pagato due o persino tre bollettini (MAV) di diversi corsi, un metodo per aumentare le possibilità di accedere all’Università, hanno ricevuto un’amara sorpresa: prove fissate negli stessi orari, in sedi lontane anche 200 chilometri.

È successo all’Università di Palermo, dove i test per Beni culturali e Servizio sociali erano stati fissati alle ore 14 nel polo di Agrigento, mentre la convocazione per quelli di Mediazione linguistica, corso affine a Beni culturali, era fissata per le 13.30 a Palermo.

A denunciare l’accaduto è intervenuta l’Unione degli studenti: “E’ inconcepibile prevedere lo svolgimento contemporaneo di test per corsi di laurea affini, consentire agli studenti di pagare le tasse per tutti e tre i corsi e non garantire, di fatto, di potervi prendere parte. Due dei corsi facevano entrambi capo al polo di Agrigento ed è plausibile che tanti studenti della Provincia di Agrigento avessero intenzione di provare entrambi i test”.

L’Udu ha subito avviato le ricerche per un eventuale ricorso; intanto già dai prossimi giorni riprendono i test d’ingresso ed è probabile che la stessa situazione si ripeta: alcune verifiche, infatti sono sono programmate agli stessi orari, impedendo agli studenti che hanno già pagato i bollettini di sostenere una delle prove.

Anche gli aspiranti universitari hanno alzato la voce, e hanno lanciato la campagna “MAVaffanculo”, un iniziativa per denunciare tutti i vizi legati alla tassa d’iscrizione per le prove d’accesso.

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