Allarme borse di studio in Lombardia: ci sono almeno 40 milioni di euro in meno, e 6.000 ragazzi rischiano di non ottenere nulla, nonostante abbiano i requisiti. A denunciarlo è l’Unione degli Universitari con la Cgil e Flc che ieri hanno incontrato l’assessorato regionale all’Università, Ricerca, Innovazione.
Come sottolineano Udu, Cgil, Flc, “l’incremento costante del fabbisogno, come sottolineano le sigle, ha evidenziato in misura crescente come le risorse stanziate a livello nazionale siano insufficienti oltre che non strutturali, nonostante l’apporto del PNRR. Altrettanto dicasi per le risorse regionali: per l’anno accademico in corso, a fronte di un fabbisogno di oltre 150 milioni di euro, le risorse destinate sono state quantificate in quasi 112 milioni, costringendo gli atenei della Lombardia a colmare il divario attingendo dal Fondo di finanziamento ordinario e dalle tasse richieste agli studenti”.
Uno scenario insostenibile per le università, che rischierebbe di non veder raggiunti gli obiettivi prefissati dal PNRR e di non tutelare gli studenti beneficiari di borse di studio. Insostenibile anche per gli studenti e per le famiglie che vedrebbero lievitare i costi per lo studio. “Anche perché, con le attuali norme, le borse di studio vengono erogate, a parità di idoneità al recepimento, a chi ha una media più alta, non un reddito più basso” spiegano gli studenti di Udu.
Per i sindacati, considerando le revoche e limitatamente al solo anno accademico attuale, “la quota scoperta potrebbe ammontare a circa 23 milioni di euro: pari a circa 5-6.000 studenti idonei ma non
beneficiari”. E con il prossimo anno accademico, la situazione è destinata a peggiorare”.
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