Studiare Design, “Fin da bambina volevo diventare una designer” – la studentessa

Corriereuniv.it in occasione del lancio delle guide digitali di orientamento, studiate per gli studenti in tempo di Covid ha intervistato Emanuela Bologna, studentessa di Disegno Industriale – Sapienza Università di Roma

“Fin da bambina volevo diventare una designer”

Emanuela, quando hai scelto di studiare questo corso di laurea e quali sono le motivazioni?
Nel corso del penultimo ed ultimo anno di liceo linguistico ho iniziato ad appassionarmi all’interior Design, l’idea era quella di seguire un’accademia specializzata, ma poi mi sono informata e ho trovato questo corso di laurea, basato sul product design che permetteva il conseguimento di una laurea triennale che poi avrei eventualmente integrato con una specialistica in interior.

Durante il tuo percorso hai trovato materie di studio che non avevi valutato al momento dell’iscrizione?
Sicuramente già dal momento della mia iscrizione avevo immaginato di dover studiare la storia dell’arte e del design nello specifico, ed essendo un corso di laurea sul disegno, lavorare molto sui disegni su tavole e a mano libera. Materie che invece non avevo ipotizzato di dover studiare sono quelle legate alle tecnologie e alle caratteristiche dei materiali. Quello che ho scelto è un percorso universitario che richiede un certo impegno sia a lezione che fuori. La maggior parte degli atenei, oltre a richiedere una frequenza quasi obbligatoria, prevedono anche un bel po’ di lavoro a casa (come la realizzazione di progetti creativi da consegnare). 

Quali competenze avrai acquisito al termine del corso?
Sono attualmente iscritta al primo anno, e vista la recente emergenza sanitaria che il mondo intero ha vissuto, in tutta sincerità credo di aver avuto pochissimo tempo e modo per vivere l’università, se non i primi mesi in cui da nuova matricola era tutto nuovo e “strano”. Sicuramente per il momento ho acquistato maggior sicurezza nel disegno a mano libera e ho iniziato ad approcciarmi al disegno digitale con i vari programmi quali cad e adobe. 

Stando all’informativa del mio corso di laurea acquisirò competenze riguardanti le procedure e le tecniche finalizzate alla realizzazione di disegni, congegni ed apparecchiature meccaniche, elettriche ed elettroniche, di scocche, di prodotti industriali, oggetti d’uso e sistemi di oggetti, di beni di consumo.

Ti sei già indirizzata verso un ambito occupazionale o figura di lavoro specifici? Che lavoro vorresti fare?
Fin da bambina ho avuto le idee molto chiare, vorrei diventare interior designer e quindi lavorare nel mondo dell’arredamento, progettare spazi chiusi, abitazioni private, esercizi commerciali, luoghi di lavoro, organizzare ambienti e ideare oggetti di arredo, scegliere i materiali, studiare le luci ed i  colori.

Consiglieresti questo percorso a un diplomando/a? 

Sicuramente il percorso che ho intrapreso non è l’unica scelta in questo campo. Sono tantissime le possibilità e le sfaccettature. Le offerte formative in questo campo spaziano molto, dalle università statali, agli atenei privati, per non parlare delle numerosissime accademie ed istituti. Non saprei, ad oggi, definire la mia scelta come la migliore, ma sicuramente per me lo è. Rispetto alle mie aspettative e ai miei interessi.

Una parola, un’immagine che riassume il tuo percorso di studi?

Fantasia. Io considero la mia una scelta fatta per passione, e proprio seguendo la passione ogni giorno cerco (e ottengo) nuovi stimoli ed idee sempre innovative.

Conosci le prospettive occupazionali del tuo campo?
Essendo un corso di laurea triennale è aperto a molte specialistiche e quindi si tratta di un percorso che non termina con il diploma di laurea triennale. Come dicevo sono tantissimi anche corsi esterni in Accademie di Design che si legano bene al mio corso. A livello di prospettive occupazionali sicuramente il corso in disegno industriale apre alla libera professione come product designer, web designer e specialista nella comunicazione visiva e multimediale ma tra gli sbocchi si ritrova spesso anche il coordinatore di progetti integrati, il disegnatore tecnico o di componenti per l’industria. 

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