Studente bocciato due volte all’esame di maturità viene promosso dal Tar: adesso il Ministero dovrà pagare 3mila euro

È quanto è accaduto a uno studente del liceo “Pertini” di Genova. La scuola prima di fargli sostenere l’esame di maturità, e poi a voto acquisito (61 su 100), ha provato in tutti i modi a bocciarlo dovendo però arrendersi davanti alla sentenza del Tribunale amministrativo della Liguria.

Bocciato due volte all’ultimo anno di liceo, è riuscito a vincere altrettanti ricorsi al Tar e così adesso potrà iscriversi e frequentare l’università mentre il Ministero dell’Istruzione sarà costretto a pagare 3mila euro di spese legali. È quanto accaduto a uno studente del liceo “Pertini” di Genova a cui la scuola, prima di fargli sostenere l’esame di maturità (e successivamente a voto acquisito), ha provato in tutti i modi a bocciarlo, dovendo però arrendersi davanti alla sentenza del Tribunale amministrativo della Liguria che ha dichiarato come “legittimo” il suo percorso di studi.

Aveva ottenuto un voto finale di 61 su 100

I fatti si riferiscono tutti allo scorso anno scolastico e all’esame finale di quest’estate. In un primo momento lo studente, che frequentava l’ultimo anno del liceo di scienze umane, non era stato ammesso a sostenere la maturità ma ritendendo quella decisione ingiusta aveva fatto ricorso al Tar. A quel punto i giudici gli avevano concesso l’ammissione con riserva a sostenere le prove d’esame, conseguendo così un punteggio di 26 punti che aggiungendosi al credito di ammissione di 35 punti, hanno portato al voto complessivo di 61/100 con cui è riuscito a superare l’esame.

Ad agosto la scuola gli aveva cancellato 7 crediti

A quel punto, lo scorso 31 agosto, a esami conclusi, la commissione del liceo Pertini con una manovra a sorpresa ha annullato d’ufficio l’assegnazione di 7 crediti scolastici e ha rideterminato il punteggio in 52/100, basandosi sul precedente giudizio negativo d’inidoneità formulato dal consiglio di classe, bocciandolo in sostanza per la seconda volta.

La sentenza del Tar

Una doccia fredda davanti alla quale però lo studente non si è perso d’animo: ha impugnato nuovamente gli atti al Tar ottenendo che il giudizio della commissione d’esame superasse il precedente giudizio negativo del consiglio di classe: in pratica guadagnandosi di nuovo il diritto l’attribuzione del livello minimo di crediti pari a 7 punti. “Diversamente il superamento delle prove non sarebbe mai sufficiente a comportare il conseguimento del titolo” ha spiegato il Tar nella sentenza. Il Ministero dell’Istruzione, inoltre, è stato condannato anche al pagamento di 3 mila euro di spese processuali.

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