Stipendi differenziati per docenti del Nord, la Lega ci riprova: approvato un ordine del giorno alla Camera

Nella notte di martedì è passato alla Camera un odg che chiede al Governo di introdurre una quota variabile negli stipendi dei prof calcolata in base al luogo dove si insegna.

Non sarà una norma direttamente esecutiva ma il dato politico, dopo la bufera di qualche mese fa, è di nuovo dirompente: la maggioranza di governo insiste per attuare stipendi differenziati per i docenti del Nord rispetto a quelli del Sud. La proposta è stata messa nero su bianco all’interno di un ordine del giorno presentato dalla Lega alla Camera ed approvato in piena notte martedì scorso durante il dibattito infuocato sull’introduzione del salario minimo.

L’odg, infatti, chiede al governo di introdurre una “quota variabile” di stipendio per i dipendenti pubblici, in particolare “nel mondo della scuola” da calcolare in base “al luogo di attività” per tenere in considerazione “il potere d’acquisto” e le fluttuazioni da Nord a Sud.

A firmare il documento i deputati leghisti, guidati da Andrea Giaccone e dal collega Rossano Sasso, ex sottosegretario all’Istruzione, che chiedono al Governo di valutare “l’opportunità di prevedere con apposito provvedimento un intervento sulla contrattazione del pubblico impiego. Per alcuni settori, come ad esempio nel mondo della scuola, si auspica un’evoluzione della contrattazione, proponendo una base economica e giuridica uguale per tutti, cui aggiungere una quota variabile di reddito temporaneo correlato al luogo di attività. Questo perché lo stipendio unico nazionale potrebbe comportare diseguaglianze sociali su base territoriale, creando discriminazioni di reddito effettivo” si legge nel documento come rivelato dal quotidiano La Repubblica.

Quasi un anno fa fu il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a finire nell’occhio del ciclone proprio per la proposta di creare stipendi differenziati per i docenti del Nord rispetto a quelli del Sud. Proposta che poi fu puntualizzata dallo stesso ministro smentendo la volontà di creare prof di serie A e B. L’ordine del giorno presentato dal suo partito però dimostra come questa idea non sia mai realmente tramontata.

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