Spaccio di fotocopie illegali, a Napoli serrata delle librerie

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Uno ‘spaccio’ di testi universitari che quasi somiglia a quello della droga, con incontri clandestini e vedette agli angoli delle strade per permettere lo scambio senza incappare in controlli inaspettati. E i titolari delle librerie della zona universitaria di Napoli, quella a ridosso del Centro antico che ospita gli atenei ‘Orientale’ e ‘Federico II’, reagiscono: da qualche minuto e’ iniziata una serrata che durera’ tutto il pomeriggio.

Tutte chiuse le librerie di Via Mezzocannone e di Porta di Massa, un fronte compatto contro le fotocopie illegali dei testi adottati nei corsi di laurea seguiti da migliaia di studenti. La legge prevede che si possa fotocopiare e commercializzare il 15% dell’opera. Ma cosi’ non accade, come denuncia Paolo Pisanti, titolare della Libreria scientifica Pisanti e membro del comitato di presidenza nazionale dell’Associazione librai italiani: “Le copisterie della zona conservano i libri di testo sulle penne usb in formato pdf – spiega all’Adnkronos – e la consegna avviene su appuntamento, fuori al negozio o in macchina”.

E ogni qual volta scattano i controlli delle forze dell’ordine “notiamo persone agli incroci delle strade, a mo’ di vedette come se si trattasse di uno spaccio di droga”. I danni di questo commercio illegale di libri sono economicamente rilevanti: “Mettendo insieme tutte le librerie presenti in zona – dichiara Pisanti – siamo su una cifra superiore al milione di euro. Io, personalmente, ho ridotto di 400mila euro il mio fatturato e le ore di lavoro del personale perche’ non riesco a sostenere i costi.

Non riusciamo ad andare avanti perche’ le fotocopie pirata hanno assorbito tanto mercato”. “E’ difficile reagire – sottolinea – anche perche’ riteniamo che gran parte di questo mercato clandestino sia controllato da qualche organizzazione malavitosa che sta distruggendo le librerie della zona universitaria. Siamo stremati e questa serrata dovra’ servire a richiamare l’attenzione sul problema che, e’ la nostra impressione, viene sottovalutato dalle stesse forze dell’ordine in termini di danno economico”.

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