Resterà a Roma e terminerà gli studi. La studentessa africana, Shale M., accoltellata e violentata tra giovedì e venerdì da un romeno in una stazione ferroviaria nella periferia della Capitale, fa sapere che non intende lasciare l’Italia.
“Voglio continuare – ha detto – la mia vita come era prima di quella sera da incubo: continuerò a studiare, tra pochi mesi finirò il master in economia che ho cominciato in Italia lo scorso anno e non sarà nessun criminale a cambiare i miei progetti”.
A rassicurare sulle sue condizioni di salute è stata la madre della giovane, diplomatica dell’ambasciata del Regno del Lesotho, che, dall’ospedale San Filippo Neri, dove la ragazza è ricoverata da tre giorni nel reparto di chirurgia d’urgenza, ha spiegato che la figlia «sta bene».
Shale è arrivata a Roma lo scorso anno per frequentate il master in “International policies and crisis management” presso la facoltà di Economia a La Sapienza. E sua zia, che vive in città da diciotto anni, conferma che tutta la famiglia resterà nel nostro Paese nonostante l’incubo vissuto. Ma ci tiene a precisare che “prima l’Italia non era così”.
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