Scuola digitale e progetto Pon: il bilancio tra luci e ombre

Formazione degli allievi, alternanza scuola-lavoro e cablaggio degli edifici le aree su cui l’Italia ha più scommesso grazie al Piano Operativo Nazionale. A un anno dalla chiusura del primo settennato, facciamo il punto dei goal messi a segno
Aule connesse, competenze digitali dei ragazzi e spinta alla formazione continua fra le priorità indicate dalle scuole italiane coinvolte nel Programma Operativo Nazionale – “PON per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento”, finanziato dai Fondi Strutturali Europei. Lo stato dell’arte e le sfide ancora da affrontare per la scuola digitale.
Scuola digitale, cos’è il PON e a cosa serve
Il PON è un programma che contiene le priorità strategiche del settore istruzione da realizzarsi nell’arco di un settennio, dal 2014 al 2020. A poco più di un anno dalla scadenza del primo settennio e alla luce di quanto è stato sino ad ora realizzato a livello nazionale, vale la pena andare a scoprire quali sono stati gli obiettivi iniziali della progettazione PON, quanto è stato effettivamente realizzato e come le azioni portate avanti a partire dal 2014 abbiano innovato e dotato di risorse il mondo dell’education, soprattutto in tema di digitale e ambienti di apprendimento.
“Sistemi d’istruzione e di formazione di elevata qualità, al tempo stesso efficaci ed equi, sono essenziali per garantire il successo dell’Europa e per potenziare l’occupabilità”. Inizia così la descrizione dell’obiettivo n.2 del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione (ET 2020) (Programma operativo per la scuola, MIUR), questo è anche quanto si legge nel documento ufficiale del MIUR, pubblicato nel 2014, quando la scuola italiana ha cominciato ad essere coinvolta in una pianificazione di azioni che avevano come obiettivi: a) favorire l’equità e la coesione, riducendo la dispersione, b) promuovere l’eccellenza e il merito e c) incrementare la dotazione di strumenti e attrezzature moderne.
PON, fondi europei e assi d’azione
I fondi stanziati a livello europeo, con cofinanziamenti nazionali e regionali, sono stati pari a circa 3 miliardi di euro, in particolare il Fondo Sociale Europeo – FSE – ha avuto a disposizione oltre 2 milioni per formazione di alunni, docenti e adulti, mentre il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – FESR – ha potuto contare su 800 milioni per edilizia scolastica e attrezzature.
Le scuole hanno potuto partecipare attraverso la candidatura on line su un portale speciale predisposto PON – GPU (Gestione Unitaria del Programma) Indire.
I PON sono stati organizzati secondo alcuni assi prioritari:

  • Asse 1 Investire nelle competenze, nell’istruzione e nell’apprendimento permanente
  • Asse 2 Potenziare le infrastrutture scolastiche e le dotazioni tecnologiche
  • Asse 3 Rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un’amministrazione pubblica efficiente
  • Asse 4 Assistenza tecnica

In merito a ciascuno di questi Assi prioritari, a proposito del digitale e della sua promozione e diffusione nelle scuole, si legge (…) promuovere e sostenere la formazione con azioni di riqualificazione e ristrutturazione delle infrastrutture scolastiche, il potenziamento delle attrezzature tecnologiche con la costruzione di spazi adatti alle attività didattiche più innovative, garantendo spazi architettonici adeguati agli approcci innovative della didattica. (idem, pag. 11)
Dati significativi, che sono stati costantemente aggiornati e diffusi dal MIUR dicono che
– La Regione italiana con il più alto numero di progetti è stata la Campania (9653), seguita dalla Puglia (6.048), e fanalino di coda il Trentino con solo 43 progetti.
– L’area a cui è stata dedicata maggiore attenzione da parte delle scuole è stata quella della formazione degli allievi, con oltre 15.000 progetti presentati, seguita da quella sull’alternanza scuola lavoro (oltre 10.000 candidature) e al terzo posto si è piazzata l’area sulla promozione e realizzazione degli ambienti digitali, con circa 6600 progetti. Se a questi si aggiungono quelli per il cablaggio e le reti, intorno ai 5800, appare evidente come l’innovazione delle scuole, partendo dagli ambienti e dalle attrezzature, fino al potenziamento delle reti, il digitale e l’innovazione si piazzano sicuramente in ottima posizione tra le priorità indicate dalle scuole italiane. In termini percentuali agli ambienti digitali e al cablaggio e alle reti sono stati dedicati il 26,5% dei progetti, dato significativo per quanto riguarda la rilevanza dei PON per l’avanzamento del digitale nella scuola.
E’ stato di recente pubblicato il volume on line dedicato agli Ambienti Digitali, in base all’avviso 1218 del 2015, che presenta le caratteristiche di tutti i progetti presentati in questo campo. E’ interessante andare a vedere come le scuole hanno migliorato e potenziato il digitale, ricevendo fondi per
Ambienti e aule digitali: classi 3.0, laboratori mobili 2.0, laboratori linguistici mobili (anche per potenziare il metodo CLIL, Content and Language Integrated Learning), biblioteche digitali, aule inclusive e aule aumentate
Strumenti e attrezzature per il digitale: tablet, video proiettori, radio
Analogamente, è stato reso noto il tipo di progetti e le loro caratteristiche essenziali dedicati all’ampliamento delle reti e al miglioramento delle connessioni LAN WLAN con avviso pubblico 9035 del 13 luglio 2015 da cui emerge la volontà delle scuole di dotarsi di
Connessioni efficaci e più veloci: ambienti wireless, scuole interconnesse nel territorio, classi in rete
Condizioni strutturali e digitali per una didattica innovativa: ambienti BYOD (Bring Your Own Device), promozione del pensiero computazionale, creazione di database fruibili.
PON, buone pratiche e rilancio
Dal 18 ottobre scorso è stato aperto il portale dedicato alla raccolta di buone pratiche “Repository di esperienze significative”, che consentirà alle scuole di inserire i propri progetti nel database ufficiale , per poter non solo condividere ma anche far conoscere i risultati dei progetti realizzati grazie al Programma Operativo Nazionale.
Sarà interessante andare a verificare, proprio partendo dalle buone pratiche che saranno rese note, anche la portata della progettazione PON relativa alla formazione in campo digitale, settore che è stato sicuramente preso in considerazione nell’ambito dei circa 600 progetti a livello nazionale dedicati alla formazione dei docenti e degli oltre 15.000 rivolti agli allievi, all’interno dei quali hanno fatto da padrone lo sviluppo e il potenziamento delle competenze di base, tra cui al primo posto quelle linguistiche, ma seguite a ruota da quelle digitali.
agendadigitale.eu

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