L’istituto Pacinotti di Torino approva una mozione e lancia l’appello: “Speriamo che la sottoscrivano anche altri collegi docenti”
Le sardine sbarcano anche nelle scuole di Torino. Nella piazza Castello stracolma c’erano anche i docenti dell’istituto comprensivo Pacinotti che lunedì sera hanno approvato una mozione la “scuola non odia”, con 203 voti favorevoli e 2 astenuti, per condividere le istanze della senatrice a vita Liliana Segre. “La scuola e i docenti tutti sentono come comunità di sapere e di saperi, comunità formativa, il dovere e l’obbligo di denunciare questa cultura dell’odio – scrivono gli insegnanti – Questo clima non corrispondente ai valori di cui trasmettiamo il messaggio ogni giorno a scuola, non sono funzionali al creare una comunità d’apprendimento che si basa sull’integrazione e l’inclusione, né corrispondono alla visione solidaristica della nostra Costituzione”.
Alla Pacinotti negli anni scorsi c’erano stati grandi problemi di integrazione, con un docente che aveva insultato un allievo per le sue origini. “Noi siamo una scuola di frontiera perché gli alunni che frequentano le nostre classi arrivano da tutto il mondo – racconta un docente – In questi mesi il linguaggio d’odio proposto dalla politica lo hanno patito e abbiamo pensato fosse necessario reagire”. Il collegio docenti lancia un appello alle altre scuole d’Italia: “Speriamo che anche loro sottoscrivano la mozione la scuola non odia”.
Nel testo della mozione si legge: “Con questa mozione si vuole dare una risposta a un disagio crescente di questi ultimi mesi, dato dall’assistere all’intensificazione di fenomeni di odio, intolleranza, razzismo, antisemitismo e neofascismo, che pervadono la scena pubblica accompagnandosi sia con atti e manifestazioni di esplicito odio e persecuzione contro singoli e intere comunità, sia con una capillare diffusione attraverso vari mezzi di comunicazione e in particolare sul web”.
La Pacinotti sposa insomma la battaglia della senatrice Segre: “Sentiamo di condividere gli obiettivi della Commissione Segre e ribadiamo il ruolo centrale del docente – scrivono gli insegnanti – Perché è dal basso che i contenuti della Commissione potranno poi essere praticati e realizzati, e cioè da chi ha il ruolo fondamentale di formare le sensibilità della nuova generazione, di educare all’empatia e al rispetto delle differenze di genere, etniche e religiose. È questo nuovo umanesimo che come docenti cerchiamo di diffondere ma anche di salvaguardare dagli attacchi d’odio in tutte le forme essi si presentino. Chiediamo quindi in un momento storico in cui diventa fondamentale capire ‘da che parte si sta’ di prendere posizione perché il silenzio oggi è un lusso che non ci possiamo permettere e di approvare la mozione ‘La scuola non odia” per rendere manifesta la condivisione degli obiettivi della Commissione Segre”.
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