Scuola di Restauro in Accademia

La Scuola di Restauro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli riceve ufficialmente il parere di conformità della Commissione Tecnica MIBAC-MIUR

La Scuola di Restauro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli riceve ufficialmente il parere di conformità della Commissione Tecnica MIBAC-MIUR in ordine all’istituzione e all’attivazione dei corsi di formazione dei restauratori abilitati alla professione.

Da quest’anno accademico quindi è attivo il Diploma Accademico di secondo livello in Restauro abilitante alla professione di Restauratore di Beni Culturali. “Una grande vittoria per le Accademie, un riconoscimento che conferisce prestigio e sancisce il grande valore delle nostre istituzioni nel campo della conservazione dell’arte” il commento orgoglioso del direttore Giovanna Cassese (in foto).

Una storia lunga -per la verità- quella che unisce il restauro e l’Accademia partenopea che, con l’accreditamento conferito, è ad oggi una delle poche istituzioni nazionali (con Firenze e Roma) ad offrire un percorso formativo di alto livello teorico e pratico e condurre gli allievi fino all’esame finale abilitante alla professione di restauratore di beni culturali.
Sin dall’a.a. 1999/2000, l’Accademia ha attivato corsi sperimentali sul restauro con un triennio e un biennio specialistico con un alto livello di specializzazione dei docenti restauratori, il rapporto di 1 a 5 tra docenti e studenti, il 60% di attività laboratoriali che, per legge, non devono essere simulazioni di restauro ma effettuate su un patrimonio vero e su questo, l’Accademia di Napoli vanta una grande ricchezza con la sua Galleria e Gipsoteca.
Gli allievi di Napoli hanno restaurato tra le tante opere, il monumentale gesso della Crocefissione di Augusto Perez, i calchi del fregio del Partenone allestiti presso l’Aula Magna dell’Istituto e le loro attività di restauro varcano anche i confini di via Costantinopoli, in ultimo sono impegnati nella manutenzione ordinaria della collezione farnesiana allestita presso il Museo Archeologico di Napoli.

Il nuovo corso, a numero chiuso per 10 allievi e caratterizzato da una didattica laboratoriale con oltre duemila ore di discipline tecniche, prevede tre percorsi formativi:
– percorso formativo professionalizzante in materiali lapidei e derivati e superfici decorate dell’architettura;
– percorso formativo professionalizzante per manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile, manufatti scolpiti in legni, arredi e strutture lignee, manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti
– percorso formativo professionalizzante in materiali e manufatti ceramici, vitrei, organici; materiali e manufatti in metallo e leghe.

i.b.

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