Russia, lezioni di patriottismo a scuola. Dalla “liberazione dell’Ucraina” al perché i vicini possono diventare nemici

Nelle scuole compaiono “consiglieri per il lavoro educativo” e presto nel Paese apparirà un nuovo organo che richiamerà l’organizzazione pionieristica sovietica, dove ai bambini, tra le altre cose, verranno “spiegati episodi politici”.

Nazionalismo a scuola, o per meglio dire “patriottismo”. Negli ultimi anni le autorità russe hanno prestato particolare attenzione all’educazione patriottica delle nuove generazioni. Nell’amministrazione del presidente si è formato un dipartimento speciale per l’educazione dei giovani, nelle scuole compaiono “consiglieri per il lavoro educativo” e presto nel Paese apparirà un nuovo organo che richiamerà l’organizzazione pionieristica sovietica, dove ai bambini, tra le altre cose, verranno “spiegati episodi politici”. Gli scolari imparano a marciare e a ragionare sull’importanza della guerra in Ucraina mentre agli studenti vengono impartiti corsi di propaganda.

Scuola in “guerra”

Già a febbraio, le scuole in Russia hanno ricevuto materiali didattici per le lezioni sulla “operazione speciale di mantenimento della pace” in Ucraina che esponevano il punto di vista ufficiale sull’invasione. A marzo, il ministero dell’Istruzione ha tenuto una lezione aperta in tutte le scuole russe sulle origini dell’operazione in cui ha spiegato ai ragazzi il contesto degli eventi in Ucraina e il pericolo che la Nato rappresenta per la Russia dicendo che “la liberazione dell’Ucraina è una necessità”. Hanno cercato anche di insegnare agli scolari a distinguere le bugie dalla verità nel flusso di informazioni, ad esempio spiegando che la fonte di informazioni più affidabile è il Primo canale federale.

Inoltre, subito dopo l’inizio della guerra, i dipendenti della più grande casa editrice di letteratura educativa e pedagogica in Russia Prosveshchenie, sono stati fortemente invitati a ridurre al minimo i riferimenti all’Ucraina e a Kiev nei libri di storia e rimuovere il ​​più possibile la menzione dell’indipendenza dell’Ucraina dai testi scolastici. Allo stesso tempo, alcune biblioteche regionali hanno ricevuto un manuale su come svolgere le attività a sostegno della “missione di pace” in Ucraina. Durante le lezioni patriottiche, agli scolari veniva chiesto di pensare al motivo per cui i vicini possono diventare nemici, ricordare quando e chi la Nato ha bombardato o elencare i recenti successi della Federazione Russa. Secondo le istruzioni, era necessario comunicare ai bambini che in 3-4 anni l’Ucraina avrebbe attaccato i russi con l’obiettivo del loro completo sterminio.

“Iniziative militari-patriottiche”

In totale, nei sei mesi dopo l’invasione dell’Ucraina le scuole russe hanno tenuto più di 50mila “iniziative militari-patriottiche”. I bambini scrivono lettere al fronte “esprimendo parole di gratitudine e sostegno” all’esercito russo, raccolgono aiuti umanitari per i residenti del Donbass e imparano a marciare in uniforme militare. Oltre a questo, nelle scuole russe presto sarà presente una posizione di “consigliere dell’educazione” supervisionato dall’amministrazione presidenziale. Allo stesso tempo, in tutta la Russia si svolge l’iniziativa militare-patriottica “Vacanze con la Guardia Nazionale”, dove agli scolari viene insegnato “l’amore e il rispetto per la patria”. In generale, recentemente la polizia si è messa a produrre furgoni giocattolo per il trasporto detenuti, organizzare workshop per i bambini su come reprimere le proteste e fare propaganda nelle scuole e nelle università.

Anche le realtà universitarie sono cambiate. Ad esempio, a marzo la procura ha condotto una revisione in una delle università di Mosca: sospettato di “minare i valori tradizionali” era il programma educativo Liberal Arts. Questa primavera, tutte le università pedagogiche in Russia hanno cancellato l’insegnamento delle scienze sociali e della cultura mondiale. Infine, a partire da quest’anno, gli studenti dell’Università nazionale di ricerca “Scuola superiore di economia” potranno seguire un corso speciale sulla propaganda. Gli autori promettono che al termine del corso gli studenti padroneggeranno le tecnologie per costruire i propri schemi di propaganda e impareranno a utilizzare nella pratica elementi di propaganda “penetrante”, resistere alle tecnologie della guerra psicologica e capire le varietà di disinformazione e fake news.

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