Un secondo passo verso la riappropriazione del proprio status è stato fatto. L’assemblea nazionale dei ricercatori ha deciso all’unanimità di proseguire lo stato di agitazione attraverso la non disponibilità a ricoprire incarichi didattici per il prossimo anno accademico e attraverso la non disponibilità ad essere inseriti nei requisiti minimi necessari all’attivazione dei corsi di laurea. Riportiamo la mozione votata ieri a Roma alla Sapienza durante l’assemblea nazionale dei ricercatori universitari indetta dal CNRU.
PRESO ATTO che nel DDL Gelmini:
– non viene risolto il persistente problema del sottofinanziamento dell’Università prelusivo alla svendita totale del sistema della ricerca e dell’alta formazione del Paese;
– non si risolve in alcun modo il problema del precariato e non vengono offerte reali prospettive di inserimento per i più giovani;
– non si risolve il problema dello stato giuridico dei ricercatori universitari, negando ancora una volta il riconoscimento del ruolo docente effettivamente svolto;
– non si escludono i ricercatori universitari con più di 40 anni di contributi dal prepensionamento coatto;
DECIDE all’unanimità di proseguire lo stato di agitazione attraverso:
– la non disponibilità a ricoprire incarichi didattici per il prossimo anno
accademico;
– la non disponibilità ad essere inseriti nei requisiti minimi necessari
all’attivazione dei corsi di laurea;
ADERISCE alla proposta delle associazioni universitarie:– di indire una settimana (dal 17 al 22 maggio) di mobilitazione in tutti gli Atenei;
– di individuare la giornata di venerdì 21 maggio 2010 per lo svolgimento di una Manifestazione nazionale di tutte le componenti universitarie;
INVITA– i professori ordinari e i professori associati a protestare contro il DDL Gelmini rinunciando a ricoprire ogni incarico didattico aggiuntivo;
– i precari e gli studenti a mobilitarsi contro un provvedimento che vuole demolire il sistema universitario pubblico.
Erano presenti ricercatori provenienti da 32 università: Bari, Bari Politecnico, Bologna, Cagliari, Univ. Calabria, Cassino, Ferrara, Firenze, L’Aquila, Messina, Roma “La Sapienza”, Roma “Tor Vergata”, Roma Tre, Roma “Foro Italico”, Napoli “Federico II”, Napoli Seconda Università, Napoli “L’Orientale”, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Univ. Politecnica delle Marche, Univ. “Mediterranea” di Reggio Calabria, Salento, Univ. Sannio, Siena, Teramo, Torino, Torino Politecnico, Univ. della Tuscia, Udine, Urbino.
Sono intervenute le associazioni universitarie: ADI, ANDU, AURI, CIPUR-CONFSAL,
CISL-Università, CNU, CONFSAL-Cisapuni, SNALS-Docenti Università. SUN e UGL-Università e Ricerca hanno mandato un messaggio di partecipazione.
Related Posts
Maturità senza mascherine? Si apre uno spiraglio: “Con pochi contagi a giugno si possono eliminare”
Continua il dibattito sull'eliminazione delle mascherine a scuola. L'Italia è l'unico Paese in Europa che ha mantenuto l'obbligo di indossarle in classe per gli studenti ma cresce il pressing per eliminarle almeno durante gli esami di maturità e quelli della scuola media. Gli esperti: "Se il tasso di positività si abbasserà dall'attuale 13% al 10% ai primi di giugno allora potremo ragionare sull'eliminazione"
18 Maggio 2022
Roma, non solo cinghiali: in un giardino di una scuola anche un serpente
Gli esperti del recupero fauna selvatica rassicurano i genitori preoccupati sulla non pericolosità
17 Maggio 2022
Il registro in classe è gender free: studenti liberi di scegliere un nuovo nome e un altro orientamento sessuale
Il liceo artistico Nervi Serverini di Ravenna è uno dei 79 istituti che in Italia hanno dato al via libera alla "carriera alias" per i propri studenti. Ognuno potrà scegliere di cambiare nome e orientamento sessuale a prescindere da ciò che è scritto sulla propria carta di identità.
17 Maggio 2022
Ricerca, studio rivela una virtù della mela: è anti-infiammatoria
Analizzata in vitro l'interazione con le cellule umane
16 Maggio 2022