Raggiungere le stelle: le conoscenze che dovrebbe avere un Ingegnere Aerospaziale spiegate dal prof

Intervista a Lorenzo Casalino, ordinario di Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino

Studiare ingegneria è da sempre una sfida per gli amanti della complessità. Chi sceglie Ingegneria Aerospaziale oggi è davanti a nuove opportunità con una rinnovata “corsa allo spazio” in tutto il mondo. I consigli per affrontare al meglio il percorso di studi secondo il prof. Lorenzo Casalino, docente di Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino.

Quali capacità e conoscenze dovrebbe avere uno studente che sceglie l’indirizzo di Ingegneria Aerospaziale? 

La preparazione offerta dalla Scuola Superiore italiana, sia dai licei che dagli istituti tecnici, è certamente adeguata per iniziare un percorso di laurea in Ingegneria, ed il Politecnico di Torino offre anche percorsi di recupero per lacune che dovessero emergere durante il test di ingresso. Anche se non strettamente necessaria, una predisposizione per materie scientifico/matematiche è un grande vantaggio, soprattutto nei primi anni quando si affrontano materie di base. Ritengo tuttavia che la caratteristica più importante per uno studente di ingegneria aerospaziale sia una grande passione per questi temi e uno spirito di avventura, esplorazione e scoperta.

Che tipo di percorso dovrebbe aspettarsi uno studente? 

Il percorso di laurea e laurea magistrale in ingegneria aerospaziale del Politecnico di Torino si svolge su 5 anni (3+2). I primi due anni della laurea presentano materie di base e materie ingegneristiche nell’ambito generale dell’ingegneria industriale. Nel terzo anno si affrontano invece i temi caratteristici dell’aerospazio, organizzati secondo un percorso “generalista” (che mira essenzialmente a preparare lo studente all’ingresso alla laurea magistrale) o un percorso “EASA Part 66” (anche mirato, oltre che alla prosecuzione nella magistrale, all’ingresso diretto nel mondo del lavoro). Il primo anno della laurea magistrale completa la formazione nelle materie caratteristiche dell’aerospazio, mentre nel secondo anno si hanno corsi di orientamento (aeromeccanica e sistemi, strutture aerospaziali, aerogasdinamica, sistemi propulsivi, spazio) e attività complementari (ad esempio tirocini e tesi). Lo studente può inserire nel suo piano di studi anche tirocini, attività in team studenteschi e “challenge”.

Quali sono le possibilità di carriera lavorativa a cui uno studente può aspirare?

Una parte dei nostri laureati e delle nostre laureate rimane nel mondo universitario o entra in centri di ricerca (europei, nazionali o industriali) a svolgere appunto attività di ricerca. I laureati e le laureate che entrano nel mondo dell’industria svolgono le tipiche attività di ingegnere quali progetto, produzione, integrazione e manutenzione di sistemi aeronautici e spaziali. Oltre che nelle numerose aziende in ambito aeronautico e spazio, la laurea in ingegneria aerospaziale offre opportunità di lavoro anche nel campo della ingegneria meccanica, automotive e di ingegneria industriale più generale, dove competenze specifiche di ambito aerospazio sono spesso richieste.

L’investimento pubblico e privato nel campo dello Spazio in questi ultimi anni sta cambiando, qual è la direzione intrapresa e quali sono le sfide in campo scientifico del prossimo futuro?

Le grandi sfide del futuro, quali ad esempio la riduzione delle emissioni e in generale dell’impatto ambientale in ambito aeronautico o lo sfruttamento/commercializzazione dello spazio, richiedono una stretta collaborazione tra istituzioni, industrie e mondo universitario, che risulta fondamentale per lo sviluppo tecnologico. La partecipazione a bandi sovranazionali (EU, ESA) e nazionali (MUR, ASI) costituisce la parte principale del finanziamento pubblico. Il Politecnico di Torino si trova in una situazione particolarmente favorevole per la presenza di un tessuto industriale molto forte, anche e soprattutto in ambito aerospazio. Oltre alle tradizionali grandi imprese, numerose piccole medie aziende e startup arricchiscono il panorama piemontese e offrono grandi opportunità. La collaborazione con le aziende (non solo piemontesi ma spesso anche in ambito nazionale e internazionale) va dalla didattica con tirocini e tesi, all’attività commerciale attraverso contratti, alla compartecipazione a bandi di ricerca nazionali e sovranazionali.

Quale consiglio darebbe alle future matricole? 

Seguite le vostre passioni e non perdete l’entusiasmo di fronte alle difficoltà: alla fine del vostro percorso scoprirete che è soprattutto grazie e queste che sarete cresciuti e cresciute come persone e come ingegneri.

SCARICA QUI LA GUIDA COMPLETA:

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