Tornano a crescere le matricole negli atenei italiani ma aumenta anche chi lascia gli studi dopo un anno

I dati del Censis certificano la crescita degli iscritti ai corsi universitari: aumento del 2,2% rispetto all’anno accademico precedente. Bologna, Padova e Sapienza gli atenei quelli con più immatricolazioni.

Tornano a crescere del +2,2% le immatricolazioni nelle università, ma aumentano gli iscritti che
lasciano gli studi dopo il primo anno. Sono i dati dell’anno accademico che sta per concludersi rilevati dal Censis secondo cui ci sono 7.152 neoiscritti in più e a crescere sono anche le immatricolazioni
degli stranieri: +3,5%.

Dell’aumento delle iscrizioni, emerge dalla classifica Censis, non hanno però beneficiato tutti gli atenei in pari misura. Quelli del Centro Italia segnano un +9,3%, seguiti dalle regioni del Nord-Ovest (+1,6%). Segno negativo per il Nord-Est (-2,0%), stabile il Sud (-0,2%). Ad accezione dei corsi dell’area artistica, letteraria e educazione, dove i nuovi iscritti segnano un -0,1%, tutti gli altri sono contrassegnati dal segno positivo: +4,5% di immatricolati per l’area economica, giuridica, sociale, +2,2% per l’area sanitaria e agro-veterinaria, +1,1% per le discipline Stem. Ma nel 2021-2022 il 7,3% delle matricole ha abbandonato al primo anno (tra questi c’è anche chi ha solo cambiato facoltà o città).

Nel ranking dei mega atenei, quelli con più di 40mila iscritti, l’Alma Mater di Bologna resta in prima posizione da 14 anni, seguita sempre dall’università di Padova e dalla Sapienza di Roma. In quarta posizione l’Università di Pisa (84,0), seguita dall’Università Statale di Milano (83,7), che guadagna una posizione (+7 punti per l’indicatore Servizi per gli studenti), superando l’Università di Firenze, che retrocede al sesto posto (83,3).

Tra i grandi atenei non statali (oltre 10.000 iscritti) è prima l’Università Bocconi (90,4), seguita dall’Università Cattolica di Milano (76,6). Tra i medi atenei non statali (da 5.000 a 10.000 iscritti) è la Luiss a collocarsi in prima posizione (91,4), seguita dallo Iulm (81,2), dalla Lumsa (79,2) e dall’Università Suor Orsola Benincasa (72,0). Tra i piccoli atenei non statali (fino a 5.000 iscritti) la Libera Università di Bolzano mantiene la posizione di vertice (88,6).

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