Come l’intelligenza artificiale può cambiare la scuola

In futuro potrebbe essere l’IA a scegliere l’esame più adatto allo studente e togliendo forme di esame standardizzato per tutti

L’intelligenza artificiale potrebbe essere uno strumento idoneo per portare nelle scuole un sistema di formazione specializzata, senza togliere spazio ai valori e agli elementi fondanti della didattica tradizionale. “L’intelligenza artificiale aiuta gli insegnanti e gli studenti nel creare dei profili personalizzati, tarati sulla base dei punti di forza e delle difficoltà del percorso didattico”, spiega in un’intervista a Wired Marco Trapani, a capo dell’area It per le scuole di Inspired Education Group in Italia e in Svizzera.

Didattica personalizzata

Una ricerca condotta da Goldman Sachs ha evidenziato che l’automazione dell’intelligenza artificiale può avere un impatto sul 66% di tutti i posti di lavoro, oltre ad aumentare il prodotto interno lordo globale del 7% nei prossimi dieci anni. Così come il processo di trasformazione tecnologica sta rivoluzionando il mercato del lavoro, le applicazioni Ai possono contribuire a migliorare l’esperienza formativa degli studenti. Mediante esperienze di apprendimento personalizzate, tutoring e un’accesso più semplice alle nozioni, è già possibile migliorare il processo di crescita e sviluppo di ragazze e ragazzi.

“Alla base del funzionamento delle piattaforme di più recente generazione ci sono per esempio modelli di profilazione simili a quelli dei social network: si cerca di capire quali sono i movimenti sullo schermo, i tempi di utilizzo e di fruizione di un contenuto, oltre al comportamento informatico in senso lato, per ottenere informazioni utili per personalizzare le attività didattiche – afferma Trapani -. Anche dati apparentemente poco significativi, come la velocità di movimento del mouse o il tempo di esitazione prima di formulare una risposta, indicano il livello di difficoltà e stress a cui è sottoposto lo studente. Così l’insegnate può utilizzare queste informazioni per lavorare in maniera più efficace, concentrandosi sulle difficoltà maggiori degli studenti”.

Da un lato quindi gli allievi hanno la possibilità di assumere e mantenere il controllo del proprio apprendimento, dall’altro i docenti possono ottenere dati in tempo reale sui progressi, in modo tale da adeguare le scelte didattiche e supportare chi ha più necessità. E i dati possono essere anche molto specifici per ciascun allievo, incluse la velocità di apprendimento, l’attitudine, la capacità di concentrazione eccetera.

IA in ambito scolastico

L’intelligenza artificiale è in grado di costruire un percorso nuovo per la formazione scolastica: il modello tradizionale di trasmissione della conoscienza non sempe tiene conto delle differenze personali tra gli allievi, non solo dal punto di vista strettamente didattico ma anche emotivo e caratteriale. La tecnologia dà invece questa possibilità di facilitare la diffusione di una modalità di apprendimento potenziata e facilmente adattabile al contesto di riferimento, dove le differenze interpersonali sono considerate un’opportunità e non un limite per il processo didattico.

Le potenzialità dell’intelligenza artificiale nell’ambito della didattica si concretizzano anche nella riorganizzazione dei sistemi di valutazione e degli esami. “Non è detto che tutti gli studenti debbano necessariamente svolgere lo stesso test, e questo potrebbe permette valutazioni meno standardizzate e un modello più olistico. Introdurre esami differenziati segna un cambiamento importante nel modo di intendere la scuola, soprattutto in un contesto come quello italiano. E se è vero che in parte queste distinzioni ci sono già, con gli algoritmi di intelligenza artificiale si può differenziare ulteriormente e in maniera più raffinata di quanto si faccia oggi”.

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