Valori di radon superiori alla norma nella scuola primaria “Dante”, in provincia di Monza e Brianza. Palestra, scuola e cucina sono stati chiusi dopo una relazione dell’ Arpa che ha rivelato che in cucina erano presenti percentuali di gas nobile superiori ai limiti consentiti. Si tratta di un gas radioattivo che si forma dal decadimento del radio e da quello dell’uranio, che è tra le cause principali del cancro al polmone.
Già comunicati gli interventi che dovranno essere eseguiti: prioritario sigillare tre pozzetti, che pare fungano da porta di ingresso per il gas, ed installare due ventole che consentano la dispersione del radon e l’aerazione dei locali. La scuola è stata messa “in quarantena” ma le preoccupazioni rimangono tante. “I genitori siano tranquillizzati”, ha affermato il dirigente scolastico della Dante, Tommaso Andreano. “Il problema – come illustrato dai tecnici intervenuti, non è tanto la quantità di gas ma il tempo di esposizione allo stesso”, ha aggiunto.
Il fatto che si tratti di una palestra e di una cucina, quindi luoghi in cui i bambini non dovrebbero trascorrere molto tempo, non sembra essere una garanzia. Resta ancora da rispondere ad una domanda fondamentale: come è potuto accadere? E soprattutto: i controlli effettuati negli altri istituiti possono riservare sorprese simili? La Comunità Europea ha stabilito da tempo i criteri per la protezione del pubblico dall’esposizione indoor al radon.
Il nostro ordinamento ha recepito la direttiva CEE. La legge impone che i controlli nelle scuole debbano essere ripetuti ogni 5 anni. “Il rischio derivante da un’esposizione prolungata nei locali non vi è mai stato. Siamo contenti di aver individuato il problema e saremo più contenti quando lo stesso sarà risolto”, ha dichiarato l’assessore Marino Nava. “Avvieremo le azioni necessarie con la massima tempestività. Abbiamo chiesto i preventivi e nel giro di poche settimane l’intervento sarà eseguito” – ha infine concluso l’amministratore
Angela Zurzolo