Quarantena, torna il vecchio protocollo nelle scuole: “Con un positivo, la classe torna in Dad”

Dopo una riunione tra il ministero alla Salute e le Regioni sulla variante Omicron, viene sospeso con una circolare il protocollo anti-Dad: “Troppo pericoloso, visto l’aumento dei casi tra i giovani”. Stop anche allo screening nelle classi con i test salivari

Dietrofront del governo sulla quarantena a scuola dopo l’aumento esponenziale dei contagi e le incertezze legate alla diffusione dell’ancora poco conosciuta variante Omicron: “Con un positivo classe in quarantena e dad”.

All’inizio dell’anno scolastico, grazie a contagi numericamente bassi e vaccini già abbastanza diffusi nella fascia di età dai 12 anni in su, il ministero della Salute aveva acconsentito ad ammorbidire le regole per la gestione delle quarantene in classe, con la possibilità di far scattare la dad solo con tre positivi in classe. Ma il provvedimento si era subito scontrato con le difficoltà di molte Asl di eseguire velocemente i tamponi per il tracciamento necessari nelle classi con uno o due positivi. Tanto che alcuni presidi si sono rifiutati di applicare il protocollo.

La circolare sulla quarantena

La nuova circolare, in considerazione dell’aumento dell’incidenza del virus, dà la possibilità di “sospendere – provvisoriamente – il programma di “sorveglianza con testing” e di considerare la quarantena per tutti i soggetti contatto stretto di una classe/gruppo dove
si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o personale scolastico”. “Nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente o
comunque secondo la organizzazione di regione/P.A. o ASL – continua ancora il testo della circolare – il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a disporre la didattica a distanza nell’immediatezza per l’intero gruppo classe ferme restando le valutazioni della ASL in ordine all’individuazione dei soggetti (da considerare “contatti stretti” a seguito di indagine epidemiologica) da sottoporre formalmente alla misura della quarantena.Rimane valida l’opportunità per i Dipartimenti di Prevenzione di scegliere la strategia di
controllo per la tutela della salute pubblica per ogni singola indagine di focolaio epidemico in ambito scolastico”.

“Siamo stati facili cassandre – afferma Antonello Giannelli, presidente Anp -. Le scuole, nonostante le mille difficoltà e con uno smisurato carico di lavoro sulle spalle dei dirigenti e del personale, hanno retto”. Il protocollo, che di fatto è stato poco applicato, non è mai stato gradito dai presidi proprio in previsione dell’inverno e del ritorno del periodo influenzale che avrebbe aumentato i contagi. “I dipartimento di prevezione – continua Giannelli – non hanno grantito, sin da subito, l tempistica dei testing e in molti casi non hanno applicato quelle procedure di tracciamento”. E conclude: “Purtroppo la pandemia è ben lontana dalla sua conclusione e dobbiamo tutti collaborare, partendo da una più completa vaccinazione”.

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