Quarantena, taglio dei giorni per i vaccinati

Rusconi (Anp): “Chiediamo che i vari assessorati alla Salute diano indicazioni alle Asl, queste si muovono in maniera diversa, è il caos”

Nessuna quarantena per i compagni dell’alunno positivo al coronavirus se sono vaccinati e hanno il tampone negativo, oppure un periodo di isolamento comunque inferiore agli attuali 7 giorni. Questa è l’ipotesi sulla quale lavorano le Regioni e l’Istituto superiore di sanità che hanno iniziato gli incontri per risolvere uno dei temi più importanti legati alla riapertura delle scuole.

Il provvedimento sarebbe sul tavolo del ministro Bianchi e potrebbe arrivare già nella prossima settimana. La novità interesserà, però, solo le scuole superiori dove si sta discutendo sulla possibilità, nel caso si trovi uno studente positivo, di non mettere in quarantena i vaccinati, se il risultato del test dovesse essere negativo, o di farli stare 4 o 5 giorni. Gli altri alunni, invece, dovranno stare in isolamento 10 giorni.

Per la scuola primaria, invece, non ci saranno cambiamenti. Gli studenti più piccoli ancora non possono essere vaccinati e l’ipotesi di mandare in quarantena solo i compagni “stretti” difficilmente passerà. Mario Rusconi, presidente dell’Associazione presidi (Anp) di Roma chiede al ministero della Salute e al Comitato tecnico scientifico di stabilire “regole valevoli per tutti”. E aggiunge: “Chiediamo che i vari assessorati alla Salute diano indicazioni alle Asl, queste si muovono in maniera diversa a volte anche nello stesso territorio regionale, è il caos”.

Modello quarantena “bolla”

Il modello che potrebbe essere adottato molto presto è quello delle “bolle” usate in aereo: se c’è un positivo vanno in quarantena i passeggeri nelle due file dietro, davanti, e di lato rispetto al caso. Lo stesso meccanismo potrebbe essere applicato nelle scuole, sostituendo alle file i banchi.

Del resto, se il punto fermo è fare in modo di non chiudere più intere scuole, o Regioni, come lo scorso autunno, con i primi contagi in classe sono già emerse le differenze a livello territoriale. Tanto che, a due settimane dall’avvio dell’anno scolastico, i presidi sollecitano un’uniformità a livello nazionale, per evitare una babele.

Nella maggior parte dei casi viene messa in quarantena tutta la classe e viene fatto il tampone dopo 7 giorni ai vaccinati, dopo 10 ai non vaccinati. Ma, ad esempio, in Emilia-Romagna sono considerati contatti stretti solo i vicini di banco. Mentre in Veneto si lascia a casa il solo contagiato.

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