Scuola vicina al collasso. E’ questo il rischio dopo le riforme che hanno svuotato di risorse le Province italiane, istituzioni territoriali rimaste in piedi come fantasmi, impoverite fino all’osso per quanto riguarda autonomia e sostanza economica, eppure ancora ricche di competenze. L’allarme viene lanciato da un pezzo del Fatto Quotidiano, che pone l’attenzione sulla disastrosa situazione riscontrabile a ogni latitudine del paese.
Alle Province resta infatti la competenza sul mantenimento delle scuole secondarie, ma di fatto non hanno più le risorse per mandarle avanti, dopo che il governo Monti, e poi la riforma Delrio, hanno lasciato l’ente pubblico provinciale col portafoglio svuotato, in previsione di quello smantellamento annunciato da Renzi ma ancora non completato fino all’abolizione. Il quadro che ne viene fuori è piuttosto allarmante: in città come Verona, Venezia, Biella e Taranto i presidi hanno dovuto far ricorso alle tasse delle famiglie per poter pagare le bollette. Oppure chiedere un contributo volontario ai genitori stessi, procedendo intanto con un anticipo di cassa.
E la sofferenza è destinata a peggiorare, considerati gli ulteriori tagli previsti a partire da quest’anno nella legge di stabilità. Così le Province, che finora sono riuscite a garantire solo una piccola parte delle cifre necessarie a coprire i costi amministrativi delle scuole secondarie, difficilmente avranno modo di elargire anche solo un euro. Parliamo di 5 mila edifici interessati e 2,5 milioni di studenti.
La soluzione dovrebbe essere contenuta nella redistribuzione delle competenze con gli altri Enti pubblici. Operazione che doveva avvenire entro la fine del 2014, scadenza alla quale solo la Regione Toscana è riuscita ad approvare un testo. Scadenza allora prorogata al 30 aprile 2015, anche se allo stato attuale in alcune realtà la discussione del testo non è nemmeno iniziata. E a parte le collette, non si vedono all’orizzonte altre grandi possibilità.
Related Posts
Insegnante di sostegno picchia bambino di sette anni: arrestata
A finire nei guai una maestra di 63 anni che insegnava in una scuola di Cesenatico. Le indagini sono partite dalla denuncia dei genitori e di un'altra insegnante.
28 Marzo 2024
Psicologo a scuola, l’intervista al presidente dell’Ordine David Lazzari: “Può aiutare anche gli insegnanti sempre più gravati da nuovi compiti”
"Lo strumento attuativo è l'attivazione nuclei di psicologi scolastici sul territorio"
27 Marzo 2024
Stangata contro i diplomifici: studenti potranno recuperare non più di due anni scolastici in uno
Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il disegno di legge Semplificazioni. Il ministro Valditara: "Così puntiamo a prevenire fenomeni di illegalità e di abuso".
27 Marzo 2024
Insegnante malata di tumore licenziata dalla scuola. “Non so come andare avanti”
È la storia di Anna Vitiello, insegnante di 55 anni originaria di Torre del Greco, arrivata in Piemonte dieci anni fa per lavorare come docente di educazione fisica
27 Marzo 2024